L’attenzione mediatica di buona parte della NBA è focalizzata sulle Twin Towers di New Orleans, DeMarcus Cousins ed Anthony Davis, che stanno dominando i pitturati ( e non solo ) statunitensi. In realtà in circolazione c’è un’altra coppia di lunghi che sta facendo sfracelli: Paul Millsap e Nikola Jokic. I Denver Nuggets stanno facendo bene ad Ovest e tanto devono all’affiatamento, oltre che al talento, dei suoi due giocatori. Le qualità individuali di Millsap e Jokic erano a tutti conosciuti ma in pochi potevano prevedere una tale intesa in così poco tempo. I Nuggets, in controtendenza rispetto alla Lega, hanno puntato su un quintetto alto, pur non disdegnando affatto il tiro da 3. Proprio questa fusione tra basket old school e contemporaneo sta dando, in questo inizio di stagione, ottimi risultati. Ciò è possibile, ovviamente, grazie alle qualità tecniche di Millsap e Jokic e grazie alla sagacia tattica di coach Mike Malone che sta sfruttando al massimo il roster messo a disposizione.
Andiamo ad analizzare nel dettaglio i punti forti e quelli deboli del nuovo sistema del team di Denver.
PUNTI FORTI
1) Compatibilità
Jokic guida la transizione e poi serve Millsap per una tripla facile facile.
L’ala ex Hawks già ad Atlanta era abituata a giocare con un centro versatile ed atipico che allora era Al Horford e ora è Jokic. Questa sua conoscenza pregressa ha sicuramente aiutato coach Malone a gestire la contemporanea presenza dei lunghi sul parquet. In qualsiasi possesso offensivo dei Denver Nuggets è possibile notare che uno dei due lunghi è sempre con i piedi fuori dall’arco per permettere all’altro di mettersi in post senza troppo difensori intorno. Ovviamente ciò sarebbe alquanto inutile se entrambi non fossero dei discreti tiratori da 3. In generale è più il serbo che si mantiene sul perimetro, sia perché è un tiratore migliore del compagno di reparto ( 42 % rispetto al 26.8% ) e sia perché da lì può maggiormente sfruttare le sua incredibili qualità di passatore.
2) Maggior efficacia offensiva del backcourt
Denver, a parte Emmanuel Mudiay, che sta partendo dalla panchina con ottimi risultati , non ha un vero e proprio playmaker di ruolo, in senso stretto. Dovendo , quindi, colmare questa lacuna, si è preferito, con ottimi risultati, affidare la transizione offensiva direttamente ai Jokic e Millsap di turno. I vari Will Barton, Jamal Murray etc. dovendo solamente aspettare gli scarichi, gli assist dei compagni sono dei giocatori diversi e molto più efficaci di se dal palleggio gli si chiede di inventare gioco. Proprio Barton e Murray stanno facendo un’ottima stagione a livello realizzativo ( 15 e 11.3 punti di media ) e questo anche ai compiti più specifici e mirati in fase offensiva.
3) Rimbalzi offensivi
I Denver Nuggets sono la quinta squadra della lega per rimbalzi offensivi presi, avendo una media di 11.3 a a partita. Ricondurre questo dato alla sola presenza di giocatori più alti rispetto a quelli delle altre squadre sarebbe riduttivo e non veritiero. Questo dato è frutto di tanti fattori e non solo dei cm in più del numero 4 e del 15. Muovere la difesa costantemente, far allontanare i lunghi dal proprio canestro, andare a rimbalzo forte anche con gli esterni, queste sono le vere concause di questa interessante statistica.
PUNTI DEBOLI
1) Small ball degli avversari
A livello difensivo Denver Nuggets stanno soffrendo in particolare i quintetti piccoli degli avversari. Avere due big man del genere contro due giocatori avversari bravi nel ball handling e discreti nel tiro è sicuramente un bel problema. Jokic e Millsap dovranno essere bravi a mascherare questo difetto e impegnarsi ancora di più in difesa. L’aggressività nella propria metà campo potrebbe essere il vero problema di uno schieramento del genere. Entrambi, in questo frangente soffrono, ma una difesa di squadra passa da una buona difesa individuale. Se riusciranno a limitare i danni in questo fondamentale possono sicuramente giocarsela alla pari con tutti e anche arrivare a degli inaspettati playoff.
2) Tiro da 3
Per far funzionare il giochino offensivo descritto sopra serve, però, un tiro da 3 abbastanza efficace da parte del backcourt. Nelle serate in cui i Nuggets tirano male dal perimetro la squadra va in netta difficoltà e perde ( o rischia di farlo ). Questo è un problema per un po’ tutte le squadre della NBA ma lo è ancora di più per un team che schiera due lunghi del genere. Gli spazi rischiano di intasarsi e le difese hanno vita facile. Al momento Denver tira in stagione col 36 % da 3 ( decimo posto in graduatoria) ma se e quando le statistiche si abbasseranno la fluidità di gioco ( e con essa i risultati ) diminuirà notevolmente.