Mestierante è, per definizione, una persona che conosce ed esercita un mestiere. Onesto è, invece nel senso opposto a truffatore. Ma anche nel valore assoluto del suo merito: non è un artista, ma un lavoratore solido ed affidabile, che fa le cose come devono essere fatte, senza strafare. Ecco, Larry Nance Jr. è un onesto mestierante. Anzi è “L’Onesto Mestierante”.
Ritagliarsi lo spazio
In un roster dove la gioventù ed il talento non mancano, anche se in più d’un caso si tratta di valori inespressi, il ruolo che Nance si è ritagliato in questi Lakers è tutt’altro che secondario. Giunto in NBA a fari spenti (nella notte, aggiungerei), famoso più per essere figlio d’arte (il padre è un ex Suns e Cavs) che per la carriera cestistica collegiale, Junior ha fatto valere l’età e l’esperienza, oltre ad un fisico più che pronto al salto di categoria.
Il suo primo anno da professionista è stato costellato da schiacciate in pick&roll, dal jumper dalle media più che affidabile e da una gran testa sulle spalle. In più d’una occasione ha riportato alla mente un’altro eccellente quanto ancora attualissimo figlio d’arte, quel Luke Walton che, poco più che ventenne, sembrava giocare da veterano nei Lakers di Kobe e Gasol e che oggi siede sullo scomodo pino degli stessi gialloviola.
Larry ha patito il dover dividersi i minuti con Randle, stesso ruolo (ala grande) ma dalle caratteristiche molto diverse: Julius ha un fisico esplosivo ed è quasi inarrestabile sotto canestro, sa mettere palla a terra e trovare i compagni smarcati, ma per tutto il resto (p&r, tiro in sospensione, difesa, ecc…) ha grosse lacune. Mancanze che, al contrario, Nance non ha, pur difettando in talento assoluto.
Mestierante
La stagione regolare sta ormai esaurendosi e, con essa, le fluttuazioni statistiche che minano ogni analisi numerica sulle prestazioni dei giocatori. Possiamo dunque dire che Larry Nance Jr. è il miglior giocatore dei Lakers.
Sembrerà un’affermazione sconsiderata, considerando che divide il parquet con gente come Russel, Clarkson, Young, Randle, e così via. Ma se andiamo oltre i meri punti per partita, scopriamo cose molto interessanti.
[N.d.R.: terrò fuori Williams da questa analisi, visto che: 1) non è più un giocatore dei Lakers e 2) fa classifica a sé.)
Come PER (Player Efficency Rating) Nance (15.6) è a pochi decimi da giocatori con minutaggio simile (Randle e Russel). Ha la seconda percentuale per %TS, dietro a Young e davanti ai lunghi di ruolo (Mozgov, Zubac e Black). Se offensivamente è nella media (-0.5 di Offensive Box Plus/Minus) in difesa è di gran lunga il migliore con 2.2 di DBPM, distanziando Randle di un punto e mezzo. Ha la miglior percentuale dal campo (54.6%) ed è poco dietro a Young per quella effettiva (55.8% contro i 56.4% di SwaggyP).
E’ il secondo miglior rimbalzista dietro a Randle, ma ruba più palle di tutti (2.2 se proiettiamo il suo utilizzo su 36 minuti). Tutto questo si traduce nel secondo miglior Offensive Rating e secondo miglior Defensive Rating della squadra (dietro, rispettivamente, a Young e Robinson). Non stupisce, dunque, trovarlo nel quintetto con il maggior differenziale di punti, +21.3 (anche se in campo per soli 68 minuti). Quello che stupisce, invece, è l’USG%: 13.1%, davanti al solo Nwaba!
Detto in altre parole, in quasi ogni categoria statistica, Junior è tra i primi tre posti.
Nance non è più veloce e più forte degli avversari, ma compensa ampiamente con l’esperienza e con un talento a 360°. Nel ruolo di rollante è tra i migliori della sua squadra, potendo concludere (spettacolarmente) al ferro o piazzare un jumper dalla media se lasciato libero. In difesa copre bene sia sui piccoli (con un’agilità sorprendente) e sui lunghi (con i quali compensa il deficit di chili e centimentri con una presenza fisica ai limiti del body-check). E’ piuttosto attento quando ha palla in mano, limitando i turnover.
Raramente prende tiri forzati (in pratica solo se allo scadere dei “24”), ma preferisce defilarsi e ricevere lo scarico. La meccanica di tiro non è la più veloce del mondo, ma è calibrata per mettere esattamente quei tiri che lui si prende, con una selezione ai limiti del sovraumano. Infatti tira raramente da tre (con una percentuale effimera del 36% su appena 21 tentativi, anche se in crescita dallo scorso anno) ma sostanzialmente prende solo i tiri che sa di poter mettere.

La shoot-chart di Nance nel 2016-17. Rispetto alla stagione da rookie, ha allargato il range, ma mantenuto l’elevata percentuale nel pitturato ed in punta.
Onesto
Nance non è un passatore, non ha un gioco in post e non ha carriolate di punti nelle mani (anche se al suo quarto anno di college, raggiunse la ragguardevole media di 16 per partita). Se non fosse per le proverbiali schiacciate in penetrazione, in pochi si ricorderebbero di lui.
Arrivare così pronti al “piano di sopra” da un vantaggio non indifferente. Larry può lavorare su tutto quello che non sa fare:
I’m getting very comfortable shooting the 15- and 18-footer. I’ve got multiple years and multiple summers to be able to work that out to the 3-point line. I’m very confident.
Mi sento molto a mio agio tirando tra i 15 ed i 18 piedi da canestro. Ma ho tanti anni e tante estati per portare il tiro fuori dalla linea da tre punti. Sono molto fiducioso.
Inoltre intriga molto il quintetto piccolo con Larry e Julius, a scambiarsi il ruolo di stretch-four azione dopo azione. Le caratteristiche di entrambi si completano a vicenda, anche se solo in teoria, perché nei 212 minuti giocati assieme, i numeri calano vistosamente. Eppure Walton sembra aver fiducia in questa combo, sulla quale probabilmente c’è da lavorare moltissimo in un ottica di small-ball.
Certo non mancano i problemi. Principalmente non è un passatore degno di questo nome, quindi si limita ad un consegnato da bloccante e poco più. Spesso è troppo fiducioso nei suoi voli al ferro, fallendo la schiacciata invece che tentare un più comodo layup. Il gioco dal palleggio è inesistente, se non nelle rare penetrazioni favorite da un blocco degli esterni. Situazione simile in post-basso, dove pur giocando una pallacanestro discreta, resta piuttosto elementare ed essenziale.
Una pick ben spesa
Larry fa tante piccole cose, e le fa tutte piuttosto bene. Ma, non fa mai nulla benissimo. E’ il giocatore affidabile che mette ogni santissima sera 6 punti, prende 5 rimbalzi e non vuole mai la palla in mano. E’ come il palazzo bellissimo di cui tutti ammiriamo l’ingegno dell’architetto o il livello delle finiture, senza pensare al muratore che ha scavato e posato le fondamenta, senza le quali tutto il resto non sarebbe stato possibile.
Nance è L’Onesto Mestierante, quello che fa il lavoro sporco lasciando ad altri onori ed oneri dei riflettori. A causa del suo basso tasso di USG, spesso sembra non coinvolto pienamente nel gioco e le opportunità di evolvere le sue capacità lasciano più dubbi.
In ogni caso i numeri, per una volta, non mentono. Se già nel suo anno da rookie erano più che buoni, in larga parte sono ulteriormente migliorati. Quanti e quali miglioramenti potrà introdurre nel proprio gioco non è dato sapere, ma ogni giocatore di scacchi sa che anche la pedina più insignificante, se nel posto giusto, può tramutarsi nel pezzo più pregiato.