Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsGolden State Warriors Il range di Curry arriva anche fuori dal campo

Il range di Curry arriva anche fuori dal campo

di Jacopo Di Francesco
Steph Curry

Arriva più lontano di quanto pensiate. L’MVP unanime, ‘l’assassino con la faccia da bambino’, l’uomo che incarna la filosofia della probabile prossima Dynasty, i Golden State Warriors, ha un impatto devastante anche a livello mediatico. E su diverse culture.

Il nuovo spot per l’Under Armour, “Make it old”, ha un casting composto solo da ragazzini afro-americani; Steph ricorda mentre si allena tutte le gioie e i dolori passati negli ultimi anni, dal titolo 2015 al 3-1 buttato al vento. Sfidando sé stesso a fare meglio. Il tutto si chiude con un gospel, e non c’è nulla che il gospel non possa migliorare.

Qui il video: https://youtu.be/PSEOq0C-8Ug

Poi c’è stata la pubblicità per l’acqua Brita, dove il 30 è insieme a una bambina in un campetto. Questo spot è rivolto a una categoria diversa, ma come lui ha detto: “Mi sento una persona versatile”.

Qui il secondo: https://youtu.be/NDiWawIdVsY

In questo video è la bambina ad esprimere tutto il suo amore d’infanzia verso l’atleta spettacolare, accattivante, nuovo. La questione è speciale perché le due facce di Curry possono coesistere, non vanno l’una a spese dell’altra.

Nello spot per la nuova linea di scarpe, sono i quartieri ad approvare Curry, come l’eroe che ha rimesso Oakland sulla mappa – in un momento duro per i Raiders dell’NFL, che rischiano di essere trasferiti a Las Vegas – l’uomo che ha portato oltre all’anello una filosofia nuova all’Oracle Arena. Sono i quartieri, i campetti ad approvare Curry. Quando hai un fenomeno in quel posto speciale e complicato che è Oakland, questo deve succedere. Nonostante i Warriors tra tre anni torneranno a giocare dall’altra parte della Baia, a San Francisco.

“Oakland e la tifoseria dei Warriors – ha detto il nativo di Akron – sono importanti e vanno rappresentate come meritano. Questa città è stata casa mia per otto anni e continuerà ad esserlo”.

Ha anche aggiunto che i ragazzi con cui ha girato gli ricordano quelli con cui è cresciuto giocando a Charlotte: si sente parte di loro. Altro elemento chiave è il coro gospel: altro sentore di quartiere, di appartenenza.

La narrativa va chiaramente oltre la parte tecnica di Curry, ma soprattutto il concept del video era ben diverso: è stato pensato quando i Warriors erano in vantaggio 3-1 sui Cavs, ma proprio l’andamento delle Finals l’ha reso più profondo.

Per la prima volta da un paio d’anni a questa parte, Curry ha davvero qualcosa da dimostrare; il passato non conta, può solo servire da enorme motivazione. Può diventare un mostro ancora più forte e Oakland sarà con lui.

 

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