Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Vinto ma non convinto: LeBron James trascina i Cavs alla vittoria all’ultimo respiro

Vinto ma non convinto: LeBron James trascina i Cavs alla vittoria all’ultimo respiro

di Mario Tomaino

Altra vittoria, altra prestazione poco convincente. I Cleveland Cavaliers delle ultime partite sembrano una squadra stanca e smarrita, che fatica a macinare gioco sui 48 minuti e che difensivamente concede sempre molto. Ci ha pensato ancora una volta LeBron James nel finale a trascinare i suoi verso la vittoria.

 

ATTACCO, DOVE SEI FINITO? – Che i Cavs abbiano uno dei migliori potenziali offensivi di questa lega è fuori discussione, che lo esprimano sempre al meglio è tutt’altra storia. Come accaduto nelle ultime uscite, anche questa notte i Cavs hanno faticato più del previsto contro un avversario sulla carta più che abbordabile come i Brooklin Nets. Eppure, la palla continua a ristagnare troppo nelle mani del portatore, le scelte effettuate sono spesso errate (19 turnovers), trovare uomini sul lato debole è sempre meno frequente e anche sotto canestro si fatica di più a trovare tap-in facili. E se anche shooters come J.R. Smith vivono momenti di flessione, allora tutto risulta più difficile. Il solo Mo Williams accompagnato da un ottimo terzo-quarto dall’arco di Kevin Love hanno tenuto in vita le speranze di rimonta dei Cavs, ritrovatisi anche sul -11 ad inizio ripresa. Bisogna ritrovare presto i giusti tempi di gioco se non si vuole faticare così tanto ogni partita.

 

TROPPO SPAZIO NEL PITTURATO – D’altro canto, bisogna anche riconoscere i meriti degli avversari che, nonostante fossero in netto sfavore sulla carta, hanno giocato una buona partita. La chiave di lettura del gioco dei Nets è stata l’assidua ricerca di Lopez nel pitturato nel primo tempo, che ha causato tanti grattacapi ai vari Mozgov e Thompson incapaci di arginare il foot work e l’ottima serata al tiro del centro avversario. Lavoro nel pitturato facilitato dalle buone spaziature poste in campo, con Brooklin che ha ricercato e trovato con notevole facilità enormi corridoi centrali che hanno permesso a Jack e Larkin di fare il bello e il cattivo tempo, trovando con buona costanza il ferro o trovando lo scarico facile sui lunghi, consegnando di tanto in tanto qualche opportunità dall’arco anche a Joe Johnson.

 

ZONA LEBRON – Il quarto periodo ormai si sa, è zona LeBron. È sempre lui a prendere le redini del gioco in mano. Orchestra le giocate dei Cavs, segna punti decisivi, ruba palla in difesa, subisce falli. Insomma, il solito James. Quando sale in cattedra lui, calano il ritmo gli avversari, che cadono in completa balia del suo gioco. Certo, se ripensiamo a quanto dichiarato da James stesso ad inizio stagione (“sarò un leader, non un trascinatore”), viene facile domandarsi se Cleveland stia lavorando al meglio delle possibilità seguendo il progetto iniziale o se molto più probabilmente stia sbagliando qualcosa. Il tempo per migliorare c’è ma, come dice il famoso detto, chi ha tempo non aspetti tempo.

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