Home Italbasket Sassari vince ma sorride a metà. La strada è ancora lunga

Sassari vince ma sorride a metà. La strada è ancora lunga

di Mauro Manca

La vittoria sul parquet della Scandone Avellino ha messo in luce il noto potenziale offensivo della Dinamo Sassari, nonché la sua capacità nell’andare a segno da ogni zona d’attacco. Il talento degli esterni è corrisposto da quello di una front line completa e dotata di forza fisica, con Varnado in fase di crescente consapevolezza nel gioco in post basso, e il poliedrico Alexander perfettamente capace di giocare spalle a canestro così come di tirare in sospensione dal mezzo angolo e attaccare in palleggio come una guardia. Segnali di crescita e fiducia nei propri mezzi per un redivivo Petway, il cui percorso di ambientamento pare aver finalmente cominciato il suo corso. Tra luci e ombre la prova di un David Logan al momento poco brillante sul piano atletico, apparso parecchio appannato anche durante le ultime uscite contro Venezia e Malaga. Conoscendo le qualità dell’esterno statunitense c’è da scommettere che si tratti solo di una breve parentesi.

 

Haynes si conferma un giocatore di striscia, potrebbe mandare a segno tre o quattro triple in un amen, restare in ombra per interi periodi, e tornare nuovamente a colpire quando meno te lo aspetti; il talento non  si discute, ma non è certo un play in grado di levare pressione ai compagni e gestire i possessi più caldi di una partita. Tornando a Logan, lui e Stipcevic hanno sparacchiato a salve da tre punti (1/8 per il “Professore”, 1/5 per Rok), ma il croato ha avuto il merito di trovare il fondo della retina nel momento clou, dopo aver peraltro subito uno sfondamento determinante per l’economia della gara. In questo momento il giocatore più continuo del roster isolano è senza dubbio Christian Eyenga. L’ex Varese ci mette l’anima, corre in contropiede, attacca il ferro e vola negli aiuti difensivi; per lui un’ottima prestazione da 14 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, il tutto condito da una prodigiosa stoppata nel primo tempo.

 

Il vero rovescio della medaglia riguarda ancora una volta la tenuta mentale di Jarvis Varnado. All’inizio del secondo tempo spende il terzo fallo allacciandosi ai pantaloncini del difensore, per poi farsi pescare dagli arbitri a battibeccare col pubblico. Risultato? Tecnico, panchina obbligata e Buva ad approfittare della sua assenza per banchettare nel pitturato (29 punti per il croato di Avellino). Per il bene di Sassari lo psicologo Meo dovrà lavorare sulla testa del centro americano, troppo importante il suo apporto per permettersi di lasciarlo in panchina tutti quei minuti.

 

La difficoltà nella gestione si è palesata in tutto il suo aspetto anche nella partita del PalaDelMauro. Il parziale di 21-5 col quale i ragazzi di Sacchetti avevano aperto le danze lasciava ben sperare, prima che successivo 15-2 della formazione di casa facesse riporre frettolosamente nel cassetto ogni forma di entusiasmo. Impossibile vivere sul lungo periodo affidandosi a folate e trans agonistiche dei singoli, urgono basi solide è un’integrità di squadra che faccia da scudo anche quando le cose non sembrano mettersi per il verso giusto. Il messaggio è sempre lo stesso: lavorare sull’empatia, trasformare il tanto materiale a disposizione in un unico organismo capace di elevare la squadra sassarese al livello che le compete.

Per NBA Passion,

Mauro Manca

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