E’ uno dei cardini del sistema di gioco di Steve Kerr, che ha permesso ai Golden State Warriors di riacciuffare il titolo dopo 40 anni di astinenza. Draymond Green è il gregario di lusso che ogni allenatore vorrebbe avere anche se, con molta probabilità, non si muoverà dalla Baia nei prossimi tempi.
Nel ruolo di stretch four, il prodotto di Michigan State si è dimostrato un giocatore alquanto versatile, sia in attacco che in difesa. Grazie al suo contributo , prima nella stagione regolare e poi ai playoff, Stephen Curry e compagni hanno messo le mani sul Larry O’Brien Trophy battendo alle Finals i Cleveland Cavaliers: basti vedere le cifre messe a referto dall’ala, che in postseason ha viaggiato ad una media di 13.7 punti, 10.1 rimbalzi e 5.2 assist. Che sia l’inizio di una nuova dinastia? Di certo i Warriors, per confermarsi, dovranno ritoccare il roster partendo dalle fondamenta che comprendono anche il numero 23.
Secondo quanto riportato dalla maggior parte dei media americani, la franchigia di Oakland è pronta a pareggiare qualsiasi offer sheet per trattenerlo, visto che diverrà restricted free agent a breve. Green, nella prossima offseason, potrebbe strappare dunque un contratto da 15 milioni di dollari annui. Lo stesso giocatore ha dichiarato al ‘San Jose Mercury News’ di voler restare: “Sarò qui nella prossima stagione”. Tuttavia i Detroit Pistons ( eventuale destinazione gradita) sono pronti a formulare un’offerta, vogliosi di voler compiere un colpaccio che porterebbe al roster un significativo upgrade. Portarlo però nella Motor City sarà tutt’altro che facile.
Per NBA Passion,
Olivio Daniele Maggio (@daniele_maggio on Twitter)