Home Basket femminile Dalla detenzione alle Olimpiadi: il ritorno di Brittney Griner

Dalla detenzione alle Olimpiadi: il ritorno di Brittney Griner

di Paola Giuntini

Tutto pronto per l’esordio di Team USA, che alle 21:00 scenderà in campo contro il Giappone nel remake della finale di Tokyo 2020.

Tra i graditi ritorni, quello di Brittney Griner, alla sua prima manifestazione con la maglia a stelle e strisce dopo la detenzione in Russia, che l’aveva costretta a saltare il mondiale del 2022.

La sua vicenda aveva valicato le barriere della pallacanestro, per diventare oggetto di attenzione internazionale, a causa anche delle tensioni politiche tra Washington e Mosca. Arrestata nel febbraio 2022 a Mosca, con le accuse di possesso e spaccio di droga, inizialmente condannata a nove anni, è stata poi rilasciata in dicembre a seguito di uno scambio di prigionieri con un trafficante d’armi russo.

Dieci mesi di prigionia che Griner ha recentemente raccontato, descrivendo le condizioni inumane in cui era detenuta e di come nelle prime settimane abbia anche pensato di togliersi la vita.

Diciannove mesi dopo, Griner è pronta a tornare in campo con gli Stati Uniti per la sua terza Olimpiade, ma questa sarà un’edizione particolare per lei. Come lei stessa racconta, il pensiero di quei momenti è sempre lì: “Ci sono momenti in cui penso: ‘Questa situazione potrebbe essere totalmente diversa. Potrei osservare questa bella vista dalle sbarre’. È un pensiero che non se ne va, ma ti fa apprezzare tutto un po’ di più”.

Come sicuramente avrà apprezzato l’affetto che gli altri atleti statunitensi le hanno riservato durante la cerimonia d’apertura: “Gli altri atleti sono venuti a congratularsi con me, dicendomi che hanno seguito la mia storia e che hanno pregato per me. Significa tanto”.

Parole d’affetto che arrivano anche da Diana Taurasi, sua compagna alle Phoenix Mercury: “Quello che BG ha dovuto affrontare negli ultimi anni non ha precedenti. Il fatto che possa di nuovo indossare questa maglia, partecipare alla cerimonia d’apertura… So che si sente grata”.

Anche coach Cheryl Reeve riconosce quanto debba essere stato difficile per Griner: “Dopo tutto quello che ha passato, è notevole che sia tornata a giocare e che sia di nuovo alle Olimpiadi. È incredibile se si pensa a quanto debba essere stato doloroso”.

Dalla prigione alle Olimpiadi, qualcosa che in certi momenti non osava neanche più sperare: “Non c’era spazio per la speranza. La speranza era qualcosa di pericoloso.”

Anche se la concentrazione è tutta sull’aiutare Team USA a conquistare l’ottava medaglia d’oro consecutiva, Griner sa che questa sarà un’esperienza ricca di emozioni: “so che proverò tante emozioni. Ma sono le Olimpiadi, credo che ci siano molte emozioni per tutti”.

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