A confermare la decisione di Nike di scaricare Kyrie Irving è Phil Knight, co-fondatore dello storico brand.
Intervistato dalla CNBC, Knight ha messo in forte dubbio la possibilità di riallacciare i rapporti con Irving, che con la sua promozione a un libro e annesso docufilm dai contenuti antisemiti, discriminatori e pseudo-storici si è messo in una posizione indifendibile, ed è stato sospeso dai Brooklyn Nets.
“Dubito fortemente che torneremo indietro ma nulla è certo. Kyrie Irving è però andato troppo oltre, è semplice. Ha fatto dichiarazioni che non è possibile tollerare e il motivo per cui abbiamo interrotto la collaborazione è questo. E io sono stato del tutto d’accordo con la decisione“.
Phil Knight ha poi rivelato che, come i Nets, anche l’azienda avesse chiesto a Kyrie Irving un segnale forte, delle scuse sentite e di negare di avere sentimenti antisemiti. “Ma non è stato possibile, lui si è chiuso (sulle sue posizioni, ndr)”.
Il contratto di partnership tra Irving e Nike sarebbe scaduto nel 2023 e alcuni rumors avevano rivelato nei mesi scorsi che l’azienda non sarebbe stata disponibile a rinnovarlo. L’ultima “impresa” del giocatore ha spinto il brand di Beaverton ad anticipare i tempi e a annullare addirittura il lancio delle nuove sneakers signature Kyrie 8, previsto in origine per due giorni fa, l’8 novembre.