“Ancora non abbiamo un’identità”. Le lapidarie parole di Marcus Morris descrivono bene il momento dei Los Angeles Clippers, alla quarta sconfitta consecutiva, arrivata contro i New Orleans Pelicans per 91-112. Per i Clippers il momento è molto complicato e senza la loro star, l’ala Kawhi Leonard lasciato fuori per infortunio al ginocchio, la sensazione è che tale periodo possa durare a lungo.
Clippers, le parole dei giocatori dopo la partita contro i Pelicans
I commenti sul periodo dei Clippers sono lapidari a partire dallo stesso Morris: “Ora, penso che ci stiamo solo presentando alla partita. E pensare che possiamo vincere grazie al talento che abbiamo, grazie agli spettacolari giocatori che abbiamo. Ma non è proprio così. Non abbiamo ancora costruito la nostra identità, e per cercare di lottare per un campionato è una cosa essenziale perché o vinciamo il campionato o un fallimento, e per vincere dobbiamo perdere il meno possibile”. Nonostante abbiano vinto le prime due partite della stagione, i Clippers non sono sembrati per nulla uniti. Leonard ha giocato in due delle prime tre partite entrando dalla panchina, per via delle condizioni del suo ginocchio, in momenti in cui i Clippers erano in netta difficoltà.
In netta difficoltà sono sembrati Paul George e John Wall, ancora lontani dalla loro forma ottimale. Nel post gara George ha dichiarato: “Dobbiamo solo aumentare l’intensità. Si tratta poi di trovare l’identità, chi saremo, e con questo dobbiamo aumentare l’intensità su entrambi i lati. Comincia da me. Ero fuori forma stasera, sono stato fuori forma nelle ultime due partite. Mi impegno nel mio lavoro, mi impegno per il successo di questa squadra. Comincia da me, devo migliorare, devo fare di meglio”. George ha trovato appena 14 punti, con appena 5 tiri segnati su 19. Nonostante 40 punti nella vittoria sui Sacramento Kings nella seconda partita della stagione, George ha una media di 13,7 punti e sta tirando solo 17 su 54 combinati nelle altre quattro partite. Numeri molto bassi per un All-Star come lui.
Sul banco degli imputati non poteva non esserci coach Tyronn Lue il quale prova a spiegare: ” Dobbiamo essere più concentrati su ciò che stiamo facendo e dipende da tutti me compreso. Se non saremo in grado di fare le cose che dovremmo fare, allora dobbiamo cambiare. Quindi dipende da me. Ma dobbiamo essere tutti migliori guardarci allo specchio e uscirne insieme”. I Clippers sono il ventisettesimo peggior attacco dell’intera NBA ed è stupefacente vedere una squadra come i Clippers in quella posizione.
I campionati certamente non si vincono ad ottobre. Ma è proprio in questi mesi che si gettano le fondamento per la vittoria. Se i Clippers vogliono vincere sarà necessario un immediato cambio di rotta. Vincere o fallire. Non c’è altra strada