Andamento stagionale: 35 W 19 L (sesti nella Western Conference)
Il campionato NBA sta giungendo alla fasi decisive, ancora qualche mese e poi saranno finalmente Playoff e Finals: abbiamo ormai superato la metà di stagione e ci apprestiamo ad una seconda parte della RS che sarà sicuramente molto interessante.
La città di Los Angeles ospita due squadre storiche, i Lakers ed i Clippers: nonostante la storia della NBA sia tutta a favore dei purple and gold, negli ultimi tempi i Clippers si stanno facendo avanti nelle zone nobili della Conference di Ovest, con i Lakers invece relegati nei bassifondi. La squadra di CP3 si trova alla sesta posizione della Western Conference, 35 vittorie e 19 sconfitte; sotto di una sola vittoria troviamo i “vecchi” di San Antonio, aggrappati al settimo posto con opzione per distaccare Phoenix, dietro a 29 vittorie, 5 e 6 rispettivamente da Spurs e Clippers.
Guardando poco più in basso: Oklahoma City (28W-25L) guidata dal MVP della regular season 2014 Kevin Durant e dal neo eletto MVP degli All star game Russel Westbrook sta cercando di far fronte ad un avvio di season da incubo complici i numerosi infortuni.
Queste due franchigie si contendono l’ultimo posto valido per i playoff 2015. Il resto della classifica è quasi certamente fuori dai giochi ( Denver Nuggets, Utah Jazz, Sacramento Kings, LA Lakers e Minnesota Timberwolves).
Alla corte di coach Doc Rivers mancherà per le prossime gare l’ala grande Blake Griffin: fuori per infortunio al gomito destro che lo ha costretto a saltare anche l’All Star Game.
Griffin non ha molti sostituiti: il talento nato a Oklahoma City ha una media punti di 22.5, al nono posto della classifica generale dietro a nomi come Harden, James Westbrook (ve ne cito solo alcuni) . Spencer Hawes pare essere unico candidato al posto del 32 rossoblu, a meno di un miracolo degli Dei del basket non sarà in grado di reggere il peso del attacco, ne porterà un contribuito così importante a livello di punti.
I punti di forza
La squadra di Doc Rivers può vantare su un Cp3 che guida la regia dei compagni ed è il play ideale per mettere in moto due lunghi del calibro di DeAndre Jordan e Blake Griffin.
L’esperienza poi di Doc non è da sottovalutare in una serie per i playoffs, anche se in questa stagione, c’è stato un calo generale delle performance di Chris Paul e compagni che comunque possono contare su giocatori di grande qualità quali appunto Cp3 e Blake Griffin. Da non sottovalutare neanche DeAndre Jordan, che senza Griffin nelle ultime gare ha avuto una media rimbalzi paurosa davvero.
I punti deboli
L’assenza di Griffin come abbiamo detto in precedenza significherà uno svantaggio in termini di centimetri, muscoli e punti. L’ assenza di un valido sostituito implica per coach Rivers un adattamento negli schemi, trovare nuovi fonti dove estrarre punti d’oro per la cavalcata finale: Hawes al suo posto in quintetto non convince fino in fondo, anzi neanche un pò.
Purtroppo quest’ultimo non è l’unico deficit dei Clippers: non riescono a ottenere una maturità in campo che li porti a diventare un gruppo forte e decisivo nei momenti che contano. CP3 non può tirare avanti da solo, non è un uomo da 40 punti, ne tantomeno un leader vero e proprio.
Un leader carismatico capace di trainare la squadra è quello che più manca ad LA, in panchina Rivers ha portato nuova linfa vitale, ma in campo manca quella presenza che fa stringere i giocatori, unendoli ad una causa comune, la vittoria.
Inoltre la mancanza di una ala piccola di assoluto livello si fa sentire eccome nel quintetto di Rivers: non bastasse l’addio di Collison ha lasciato un vuoto anche dietro a CP3 e la panchina dei Clippers potrebbe avere dei problemi se non rinforzata con un lungo ed una guardia.
Rimaniamo a guardare, ed attendiamo il salto di qualità che potrebbe far decollare i Clippers verso nuove ed inesplorate mete, quelle che mancano da sempre. Road to victory.
Per NBA Passion,
Marco Vassallo