A partire da sabato, la NBA sospenderà i test quotidiani per la diagnosi del Covid sui giocatori, come stabilito dall’intesa trovata a dicembre con il sindacato NBPA.
Da domani pertanto, i giocatori, allenatori e staff di prima fascia di ogni squadra non dovranno più sottoporsi ai test giornalieri, test che verranno effettuati solo in presenza di sintomi riconducibili all’infezione da Sars-CoV2, o in casi particolari stabiliti dai protocolli di sicurezza della NBA.
Tra dicembre e gennaio, le squadre hanno affrontato un’ondata di contagi, soprattutto da variante omicron del virus, che è arrivata fermare oltre un quarto dei giocatori NBA totali allo stesso momento. La NBA ha garantito ai team la possibilità di rimpiazzare i giocatori assenti con dei contratti da 10 giorni da elargire a free agent e atleti della G-League, sono state 11 le partite rinviate nel pieno dell’ondata, e che saranno recuperate a partire da febbraio.
La NBA ha inoltre deciso di ridurre i giorni di quarantena da 10 a 6 per i giocatori che non presentano sintomi, previo test PCR per misurare la carica virale.