Per Shams Charania di The Athletic, c’è un “cauto ottimismo” negli ambienti dei Brooklyn Nets circa un ritorno in campo a breve per Kyrie Irving, fuori squadra da inizio stagione perché non vaccinato contro il Covid e quindi non in osservanza delle misure sanitarie anti contagioni introdotte da settembre a New York.
Le misure avevano imposto per i residenti l’obbligo di vaccinazione per accedere a luoghi, strutture ed eventi pubblici, come ad esempio le arene NBA o i centri di allenamento e palestre. Irving, da non vaccinato, non avrebbe potuto giocare tutte le partite in casa al Barclays Center dei Nets, 41 su 82, e in alcune trasferte come ad esempio a Toronto, in Canada.
Non è chiaro se Irving abbia cambiato idea nei confronti del vaccino, o se si attendono modifiche nei regolamenti per lo stato di New York con l’insediamento da gennaio del nuovo sindaco della città, il democratico Eric Adams che succederà a Bill De Blasio.
Secondo Charania, parte dell’ottimismo deriverebbe dal fatto che Irving e Durant abbiano ripreso a parlare dopo alcune settimane di pausa, della possibilità per l’ex giocatore di Cavs e Celtics di tornare in squadra. Allo stato attuale delle cose, Kyrie Irving potrebbe giocare le sole partite esterne, cosa che i Nets hanno evitato di fare non volendosi permettere un giocatore “part time” e fonte con la sua presenza a intermittenza, di distrazioni per il gruppo.
I Brooklyn Nets (19-8) sono al momento primi nella Eastern Conference nonostante l’assenza di Kyrie Irving e l’infortunio di Joe Harris.