Nessuno, ad inizio stagione, si sarebbe mai aspettato che i Miami Heat arrivassero fino a dove sono arrivati, ma ora è realtà. I Miami Heat sono i campioni della Eastern Conference e si scontreranno contro i Los Angeles Lakers alle NBA Finals, a cominciare dalla notte tra mercoledì e giovedì. Sicuramente uno dei pezzi più importanti di questa squadra è Jimmy Butler che, come tanti suoi compagni, è alle prime Finals della carriera.
Coach Erik Spoelstra non si è mai fatto mancare delle buone parole sul suo numero 22
Non sono le prime Finals per coach Erik Spoelstra, che ne ha già giocate quattro quando a Miami c’erano i “Big Three”. E nonostante abbia allenato gente come LeBron James (che ritroverà da avversario dopo aver vinto insieme due titoli NBA), Dwyane Wade, Chris Bosh e Ray Allen, non si è mai fatto mancare delle buonissime parole su Jimmy Butler. “L’essere stati capaci di ingaggiare qualcuno del calibro di Jimmy Butler è stato uno degli ingaggi più spettacolari che abbiamo mai avuto,” ha detto Spoelstra. “Lo scorso giugno è stato così colloquiale, che già solo dopo 20 minuti siamo riusciti a capire che eravamo sulla stessa frequenza d’onda, in come vedevamo la competizione, sulla questione dell’etica del lavoro, della cultura, praticamente su tutto. Non siamo neanche mai andati su un campo con lui. Abbiamo davvero solo cenato.”
Jimmy Butler è stato il leader dei Miami Heat per tutta la stagione essendo stato il miglior realizzatore della squadra nella reagular season con 19.9 punti di media, essendo stato introdotto nel terzo quintetto All-NBA. “È arrivato e ha portato la sua mentalità all’interno del gruppo,” ha detto Bam Adebayo, autore di una prestazione da 32 punti e 14 rimbalzi in gara 6. “A lui non interessava segnare. Si sa, molti giocatori con un super contratto vogliono la palla in mano il maggior tempo possibile, e se non è così si arrabbiano. Apprezzo molto Jimmy perché alla fine della giornata ci complementiamo uno con l’altro.”
Coach Spoelstra: “Jimmy Butler è molto simile a Dwyane Wade”
“Se vuoi che in allenamento si corra e si competa al massimo livello, stai sicuro che Jimmy farà sì che questo succeda,” ha detto Spoelstra. “Perché non può far niente senza il voler competere ferocemente e il fare qualsiasi cosa pur di vincere.” Con il ritiro di Dwyane Wade alla fine della scorsa stagione, si era liberato quel “posto” di miglior giocatore della squadra. E così è entrato Jimmy Butler. Sia Butler che Wade hanno frequentato il college di Marquette, sono stati compagni di squadra (anche se solo per un anno) ai Chicago Bulls ed è anche per tutto questo che l’ex giocatore dei Twolves si è guadagnato il rispetto dell’ex numero 3 degli Heat.
È noto che Jimmy Butler sia uno dei caratteri più difficili all’interno della lega. Ma gli Heat non hanno mai provato, e mai proveranno, a cambiarlo. Si sposa alla perfezione con quello che Spoelstra chiama il ‘DNA della franchigia’, quel non chiedere scusa per chi e cosa sono gli Heat e per chi sia Pat Riley. “Tutta questa cosa del non essere un buon compagno di squadra si riduce all’essere voluti, all’essere apprezzati per quello che porti alla squadra,” ha detto Jimmy Butler. “E come ho già detto molte volte, e anche come coach Spo continua a dire, noi non siamo per tutti. Io non sono per tutti, eppure eccomi qua. Io ho sempre solo voluto vincere e voler fare di tutto per vincere. Nessuno se la prende perché abbiamo le stesse cose segnate sull’agenda. Non si tratta delle statistiche. Non è per la fama. Si tratta di vincere un titolo. Questo è il tipo di leadership che porto e qui funziona bene.”