Joel Embiid diventa il primo giocatore della storia dei Philadelphia 76ers a mettere a segno una partita da almeno 40 punti e 20 rimbalzi dai tempi di Charles Barkley, nella sconfitta casalinga dei suoi Sixers per mano degli Indiana Pacers.
Al Wells Fargo Center di Philadelphia, Pacers-Sixers termina 113-101. Phila deve rinunciare per la seconda partita consecutiva a Jimmy Butler, alle prese con un problema muscolare.
I Sixers rimpiangono presto l’assenza di Butler: Wilson Chandler, suo sostituto in quintetto base, chiude la sua partita con 0 punti segnati (0 su 4 al tiro), 5 rimbalzi e 4 falli in 30 minuti di gioco.
per i Pacers (19-10), 14 punti e 9 assist per Victor Oladipo, alla sua seconda partita dopo uno stop di quasi tre settimane, una doppia-doppia da 14 punti e 16 rimbalzi per l’ottimo Domantas Sabonis, e 26 punti, 10 rimbalzi, 5 assist in 39 minuti per l’ex di giornata Thaddeus Young.
Joel Embiid è l’anima dei 76ers. Dopo i primi 24 minuti, il camerunense è già a quota 28 punti e 14 rimbalzi, che consentono ai Sixers di chiudere il primo tempo in vantaggio (59-49).
Nel secondo tempo la musica cambia. Joel Embiid cede alla fatica e segna solo 12 punti nel terzo e quarto periodo, e Phila non segna mai da fuori (9 su 36 da tre punti, 0 su 6 per Mike Muscala e 1 su 6 per lo stesso Embiid).
“Noi giocatori di complemento dobbiamo essere in grado di salire di livello, e giocare meglio. Dobbiamo essere in grado di supportare le nostre stelle, di segnare i tiri che loro creano, difendere e fare tutte quelle piccole cose che servono per vincere. Stasera non è stato così, almeno per me. Devo fare meglio”
– Wilson Chandler dopo Pacers-76ers –
Pacers- 76ers, Brett Brown: “Embiid stanco, non è una questione di chi gioca, ma di come”
Gli straordinari del primo tempo pesano sulle spalle di Joel Embiid nel secondo. L’assenza di Jimmy Butler e di Markelle Fultz si fa sentire. Chandler non trova mai ritmo, Furkan Korkmaz, Mike Muscala e Landry Shamet sono imprecisi al tiro (5 su 24 dal campo totale per i tre).
Nel post Pacers-Sixers, coach Brett Brown ha parlato delle difficoltà dei suoi:
“Embiid? Ha dovuto caricarsi la squadra sulle spalle, ci siamo appoggiati totalmente su di lui nel primo tempo, ha speso parecchie energie. Nel secondo tempo Joel è apparso affaticato, merito anche dei Pacers che sono una squadra fisica e lo hanno dimostrato (…) non è una questione di chi gioca, ma di come si gioca. Landry (Shamet, ndr) e Furkan (Korkmaz, ndr) ci sono, e sappiamo cosa ci possono dare. Riuscire a farlo in maniera continuativa è il punto. I giocatori sono questi, non ci sono riserve segrete. Oggi abbiamo sofferto la fisicità dei Pacers, sono una squadra davvero tosta da battere”
– Brett Brown dopo Pacers-Sixers –
.@JoelEmbiid with 28 points and 14 rebounds…. AT THE HALF. #HereTheyCome pic.twitter.com/c8GAiqUb0E
— Philadelphia 76ers (@sixers) December 15, 2018
Per Joel Embiid, autore di una prova da 40 punti, 21 rimbalzi e 13 su 16 dalla lunetta, il problema dei Sixers è difensivo. Philadelphia si è dimostrata particolarmente in difficoltà in difesa sui tanti pick and roll condotti da Darren Collison e Corey Joseph:
“I Pacers giocano tantissimo pick and roll, e sanno crearsi i loro vantaggi. E noi dobbiamo migliorare in difesa sul pick and roll, lo dico da un po’. Noi vogliamo proteggere l’area, come da istruzioni, ma quando hai di fronte giocatori che possono allargarsi e tirare, tu devi uscire e ti esponi a penetrazioni o lob per il bloccante (…) è ancora presto, stiamo ancora imparando a conoscerci e gocare assieme. Dobbiamo familiarizzare con le tendenze di ognuno, dove e come ognuno di noi vuole operare e ricevere il pallone, ma sta andando bene, abbiamo vinto tante partite. Le ultime due sconfitte sono arrivate anche a causa degli infortuni e di un po’ di sfortuna”
– Joel Embiid dopo Pacers-Sixers –
Come preventivabile, la rinuncia a Robert Covington e Dario Saric per arrivare a Jimmy Butler ha esposto i Philadelphia 76ers a problemi di panchina corta. Dopo un inizio incoraggiante, la stagione di Markelle Fultz è naufragata a causa di problemi fisici e delle grandi pressioni accumulatesi attorno all’ex Washington Huskies.
La prima scelta al draft 2018 Zaire Smith è tuttora fermo per un infortunio al piede destro, e la second unit dei 76ers è affidata alle mani di TJ McConnell, dei veterani Mike Muscala e Amir Johnson, di un ormai appesantito Wilson Chandler e dei giovani Landry Shamet e Furkan Korkmaz.