Legends never die, direbbero gli americani. Sembra proprio essere il caso di Tim Duncan che, nella notte, ha compiuto l’ennesimo passo verso la leggenda della NBA.
Ma facciamo un piccolo passo indietro prima.
All’alba di Gara 2, i Clippers arrivavano alla sfida con i favori dei pronostici, complice una Gara 1 in cui i losangelini hanno dimostrato di essere maturati notevolmente, smentendo di fatto diverse critiche piombate su di loro nel corso della stagione. L’accoppiata Paul-Griffin ha fatto il bello e il cattivo tempo il Gara 1, con gli Spurs quasi irriconoscibili, in difficoltà nel limitare il talento dei Clippers, quasi incapaci di mettere a segno tiri con una certa costanza: “Potremmo cambiare la difesa sui pick-n-roll, potremmo fare qualcosa altro su Griffin, potremmo scendere in campo diversamente o fare tutto ciò, ma non sono sicuro che ci permetterà di tirare meglio. Dovremo tirare meglio questa sera”. Queste le dichiarazioni di coach Popovich nel pre-partita. Un appello che evidentemente è stato ascoltato dagli Spurs, visto che s’è fatto presto a passare dal 36% al tiro di Gara 1 al 46% di Gara 2. Nonostante ciò, Tony Parker sembra aver smarrito la bussola, dimenticando forse che i Playoffs sono iniziati da un po’, e lo stesso dicasi per Manu Ginobili, che fatica ancora parecchio. Ecco allora che, come sempre, a togliere le castagne dal fuoco deve pensarci lui: Tim Duncan.
Pronti-via, fa subito capire agli avversari (e ai compagni) che la musica è cambiata, mettendo a referto 8 punti con i primi 4 tiri di serata: è subito record. 5,000 punti in carriera ai Playoffs, un traguardo unico, che solo gente d’élite come Jordan, O’Neal, Bryant e Abdul-Jabbar aveva raggiunto nella storia. Già, aveva. Adesso, anche Timothy Theodore Duncan ha iscritto il suo nome nel “club dei 5,000”, ma non finirà di certo qui la sua serata. La partita continua con gli Spurs che sono quasi sempre in controllo mentre i Clippers cercano di non perdere il distacco, rischiando anche di vincerla: si va all’Overtime e, si sa, queste sono le situazioni in cui esce fuori la stoffa del campione. Tim Duncan, aiutato da un sorprendente Patty Mills, porta i suoi sul più +6 a 50 secondi dal termine, con Paul e Reddick che proveranno a riaprire la partita, senza successo però. 111-107 il risultato finale, con gli Spurs che quindi annullano il fattore campo guidati da uno splendido Tim Duncan da 28 punti e 11 rimbalzi e, grazie alla doppia-doppia fatta registrare, riesce ad acciuffare un altro record in una fantastica serata: Tim Duncan disputa la 100esima partita ai Playoffs con 25+ punti e 10+ rimbalzi; un traguardo raggiunto soltanto da Karl Malone e Shaquille O’Neal nella storia prima di lui; una soddisfazione immensa, un bel regalo in vista del suo 39esimo compleanno.
“Fantastic” sarà il solito, breve ma significativo commento rilasciato da Popovich circa la prestazione nel suo #21 a fine partita, mentre Duncan avrà il coraggio di dichiarare alla stampa: “Mi sono scusato con i miei compagni per il quarto-quarto che ho disputato. È stato orribile”. Impossibile, non può averlo detto. Nonostante la partita disputata con annessi record, nonostante i 5 titoli in bacheca, nonostante la carriera alle spalle, ha avuto il coraggio di scusarsi con i compagni?
Si dice che, spesso, la leggenda racconti una cosa mentre la storia ne narri un’altra ma, di tanto in tanto, c’è qualcosa che le accomuna entrambe e, quel qualcosa, risponde ad uno solo nome: quello di Tim Duncan.
Per NbaPassion,
Mario Tomaino