L’unica cosa certa ora, è che se le due squadre texane finissero la stagione con lo stesso record, gli Spurs sarebbero davanti ai Rockets. Nella notte, San Antonio batte Houston per 104-103 grazie ad un Tim Duncan che prima mette a segno 29 punti e nei secondi finali stoppa il possibile MVP James Harden, regalando la vittoria ai suoi. Inutili i 19 punti di Ariza, che servono solo ad aumentare i dispiaceri per il secondo derby perso in pochi giorni.
“Abbiamo avuto modo di giocare il nostro basket, non bisogna preoccuparsi della classifica, dobbiamo solo concentrarci su noi stessi e andrà tutto bene”. Con queste parole JH13, aveva commentato a caldo la sconfitta dei razzi mercoledì scorso. In effetti, la notte appena passata, ha regalato agli spettatori un match combattuto e caparbio, ma un brevissimo riassunto della partita lo danno le prestazioni di Josh Smith e Tim Duncan.
Il primo, riserva di Houston, mette a segno 20 punti ma solo 12 su 26 dalla lunetta. Il secondo, va a negare il sorpasso decisivo sulla sirena alla stella dei Rockets oltre a mettere qualche solito importantissimo canestro, regalando la decima vittoria consecutiva agli Spurs; unica quadra ad avere un ruolino di marcia così positivo in tutta l’NBA. San Antonio è ora terza, con un record di 54-26 mentre la franchigia di McHale scende in sesta posizione con 53-26 con le ultime due sconfitte arrivate di fila.
Ovviamente, entrambe li rivedremo ai playoff, e si può dire che sono davvero i dettagli a delineare le differenze in classifica oltre che in campo. Sono le piccolezze a dare un vantaggio all’una o all’altra squadra come, ad esempio, un fallo in più o in meno, un tiro libero azzeccato o sbagliato. Peccato per il brutto inizio di stagione degli Spurs, che non sembravano capaci di arrivare ad un finale di stagione così in forma e onore agli sconfitti che, siamo sicuri, daranno il meglio di sé nei prossimi match.
per NBA passion,
Eugenio Cignatta