Home NBA, National Basketball AssociationNBA Passion App Next! Draft NBA 2017: Tatum, Isaac, Dennis Smith

Next! Draft NBA 2017: Tatum, Isaac, Dennis Smith

di Francesco Gulfo
Jayson Tatum

Continuiamo ad analizzare i talenti della NBA che sarà. Nella prima puntata che guarda al prossimo Draft 2017 abbiamo conosciuto Markelle Fultz (Washington), Josh Jackson (Kansas) e Harry Giles (Duke). I protagonisti di quest’episodio sono Dennis Smith, Jayson Tatum e Jonathan Isaac.

 

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Jayson Tatum, classe 1998, sarà un Blue Devil

Jayson Tatum

Tatum è un esempio di ala versatile, che sa realizzare in diversi modi e giocare sia da interno che da esterno. Tiratore solido dal perimetro – ma può ancora migliorare – è difficile da marcare anche in post. Essendo molto agile, nonostante l’altezza (2,07 cm), può rappresentare un mismatch difficile da digerire per gli avversari, sia in attacco che in difesa. Non è un atleta fenomenale in quanto a stacco da terra ed esplosività, ma sa finire al ferro. Anche questa è una caratteristica destinata a migliorare quando aggiungerà un pò di forza e di massa. A soli 87 chili, infatti, Jayson non può ancora definirsi fisicamente maturo.

Jayson Tatum dalla sua ha un enorme vantaggio, oltre al talento: si chiama Mike Krzyzewski. Avendo firmato per Duke, infatti, il ragazzo sarà allevato dal leggendario Coach K. Si prospettano dunque mesi molto eccitanti per i Blue Devils, che annoverano in quintetto un altro talento molto luminoso: Harry Giles. Entrambi sembrano pronti per avere un impatto immediato in NCAA. Se sapranno sfruttare al meglio i consigli di Coach K anche la NBA si accorgerà presto di loro.

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Jonathan Isaac: la stagione da freshman in NCAA sarà cruciale per lui

Jonathan Isaac

Un quasi 7 piedi che sa tirare da 3. Già state urlando al prossimo Kevin Durant? Ci abbiamo fatto l’abitudine, ma la strada è ancora lunga per il nativo di Naples (non esattamente il capoluogo campano, bensì una città della Florida). Entusiasmante a vedersi, la straordinaria agilità gli permette movimenti da vero esterno. La meccanica di tiro è molto solida. Dimostra di saper muovere molto bene i piedi, anche difensivamente. Il problema? L’inconsistenza che spesso non gli permette di avere un impatto sulle partite.

Su questo, ma non solo, Isaac dovrà lavorare a Florida State, il college che si è aggiudicato i suoi talenti. Anche la sua fragile parte superiore del corpo deve cambiare, se vuole avere speranze contro i lunghi fisici del piano di sopra. Troppe volte va in confusione e perde il pallone, a causa anche del fatto che non si fida ancora della sua mano debole, la sinistra. Non riesce ancora ad essere un leader in mezzo al campo, e questa generale mancanza di personalità e sfacciataggine influisce negativamente sul suo gioco. Riassumendo, dunque: Kevin Durant 2.0? No. Ottimo talento con enormi potenzialità? Si, e l’anno al college ci saprà dire molto di più sulla sua crescita.

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Smith: un predestinato. Riuscirà a far dimenticare l’infortunio al ginocchio?

Dennis Smith

Mark Gottfried, suo prossimo allenatore a North Carolina State, lo ha presentato così: “È la migliore point-guard del paese. Punto”. Senza mezzi termini, ecco cosa coach Gott pensa di Dennis Smith. Scarso 1,90 cm per altrettanti chili di peso, Smith è dotato di mezzi fisici tali che è già stato paragonato a Derrick Rose. Purtroppo per lui il paragone si presta anche riguardo agli infortuni, dato che il talentuoso ragazzo, classe 1997, ha saltato tutta l’ultima stagione liceale per una distorsione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. NC State si è occupata in prima persona della sua riabilitazione, e il ragazzo ha risposto molto positivamente.

All’Adidas Nation di quest’anno, infatti, Dennis Smith ha impressionato favorevolmente tutti gli scout presenti. Sembra aver recuperato tutto il suo atletismo, tutta la sua esplosività: il suo vero marchio di fabbrica. Oltre alle giocate sopra il ferro, però, Smith si è dimostrato anche capace di saper controllare il ritmo. Non è assolutamente un giocatore egoista, sa come coinvolgere i compagni. Insomma, un potenziale fuoriclasse, che con una stagione solida al college potrebbe ambire con decisione alla prima chiamata assoluta al prossimo Draft.

 

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