Washington Wizards, si scorgono le prime crepe dopo una partenza da incubo?
Un parziale di una vittoria e quattro sconfitte, per una squadra il cui proprietario ha fissato il traguardo “minimo” delle 50 vittorie, e massimo delle (almeno) finali di conference, non è una partenza memorabile di per sé.
Se poi la squadra in questione si chiama Washington Wizards, e porta in eredità dall’annata precedente turbolenze di spogliatoio, ed una star (John Wall) ancora lontana dai suoi standard pre-infortunio, il momento per premere ufficialmente il bottone del panico potrebbe essere prossimo.
L’ultima sconfitta, 112-116 sul campo dei Sacramento Kings, ha provocato il primo sfogo di vapore ad alta pressione da parte di uno leader tecnici e vocali della squadra, Bradley Beal.
Come riportato da Fred Katz di The Athletic, nel post gara Beal ha ripreso i propri compagni, rimproverandoli di pensare più a statistiche e gloria personale che al bene della squadra.
“A volte, alcuni di noi hanno motivi diversi dal vincere quando scendono in campo… quanti tiri si prendono, quanti minuti hanno giocato, o chissà cos’altro (…) nessuno marca il suo uomo, non si vincono le partite in questo modo (…) ci preoccupiamo delle c*****e, e non è questo il modo di fare. Se continuneremo così ci faremo del male da soli. E’ una questione di sacrificio. Tutti noi dobbiamo sacrificare qualcosa per il bene della squadra, che siano minuti, tiri, qualsiasi cosa. Qualcosa dovrà cambiare”
– Bradley Beal dopo Kings-Wizards –
John Wall ha appoggiato le parole del suo compagno di reparto.
Le difficoltà fisiche attuali di Wall sul parquet sono evidenti – al di là dei numeri che parlano di 21.2 punti, 7.6 assist (career low eguagliato), 3 rimbalzi, col 42% al tiro ed un orrendo 13% da tre punti.
Così come è per ora evidente la sua scarsa propensione a muoversi senza palla.
Lo scorso anno, complici i problemi al ginocchio, Wall ha trascorso il 76% del tempo passato in campo fermo, o camminando. Solo il 40enne Dirk Nowitzki ha fatto peggio di lui.
“Abbiamo ragazzi che pensano più ai loro tiri che al resto… qualcosa di cui non ci si dovrebbe mai preoccupare. Non importa quanti tiri, se i tiri vanno dentro o fuori, Ciò che conta è essere in grado di competere sui due lati del campo. Se manca questo approccio, allora non serve che tu giochi (…) abbiamo avuto qualche buon momento, in cui abbiamo fatto vedere di cosa siamo capaci quando giochiamo di squadra, per poi tornare alle cattive abitudini, soprattutto in difesa. Questa cosa ci ammazza”
– John Wall chiede maggior sforzo difensivo –
Il maggior rinforzo estivo degli Washington Wizards, Dwight Howard, è ancora ai box per un problema alla schiena. Il suo ritorno fornirà presenza a rimbalzo ed intimidazione a centro area per una squadra che ha concesso sinora ben 122.4 punti a partita agli avversari.
Un’enormità anche per la NBA odierna.
Washington Wizards, Scott Brooks: “Otto Porter non deve preoccuparsi dei suoi tiri”
Coach Scott Brooks ha cercato nel post gara di Sacramento di stimolare Otto Porter, la terza punta offensiva della squadra ed importante investimento del front office della franchigia della capitale, invitandolo a non preoccuparsi della quantità dei suoi tiri, e tornare a giocare con più tranquillità.
Porter ha chiuso la sfida di Sacramento con 5 punti e sei tentativi dal campo in soli 21 minuti di gioco.
“Otto deve solo pensare a giocare, e smettere di pensare a quanti tiri prende, ed alle sue percentuali. Kelly (Oubre, ndr) sta invece giocando bene”
– Scott Brooks su Otto Porter –
Il calo di fiducia di Otto Porter in queste prime partite si è tradotto in cifre modeste. 10.6 punti a partita e 5.2 rimbalzi a partita, ed un misero 23% al tiro da tre punti.
Il giro di trasferte ad ovest degli Washington Wizards continuerà nella giornata di domenica allo Staples Center di Los Angeles, sul campo dei Clippers, e terminerà martedì 30 ottobre a Memphis.
I tempi di recupero di Howard sono al momento ancora incerti, e lo spot di cento titolare continuerà ad essere coperto dal francese Ian Mahinmi.
Bradley Beal e John Wall – soprattutto in vista del miglioramento di condizione fisica di quest’ultimo – sembrano per ora in grado di poter tirare fuori dalle secche i brutti Washington Wizards di questo inizio stagione.
Se però le difficoltà della squadra dovessero restare tali, anche in virtù delle aspettative estive, la posizione di coach Scott Brooks potrebbe diventare in fretta piuttosto incerta.