L’obiettivo principale in questa stagione per coach Steve Kerr sarà preservare Steph Curry e non esagerare col suo minutaggio, anche se questo volesse dire rinunciare a qualche possibilità di vittoria in più.
Pensano a lungo termine i Golden State Warriors con la gestione della loro superstar, contro i San Antonio Spurs e alla terza trasferta consecutiva coach Kerr ha concesso a Curry e Draymond Green poco meno di 6 minuti nel quarto periodo, di una partita persa per 105-100 anche a causa di un incredibile errore di valutazione di Green.
Dopo la partita Kerr ha spiegato che l’obiettivo è tenere Curry a non più di 34-35 minuti di media a gara. Contro gli Spurs è arrivato a 36, così come due sere prima contro i Dallas Mavericks in cui aveva segnato 57 punti., in stagione la media oggi è invece di 33.8.
“Vogliamo che Steph (Curry, ndr) possa restare in campo con noi a lungo negli anni a venire, non siamo così interessati a voler ‘succhiare’ ogni minuto in questa stagione, che è eccezionalmente difficile anche a causa delle restrizioni e del Covid. Non vogliamo far giocare a Curry 40 minuti a partita solo per vincere una partita in più, domani (martedì, ndr) abbiano un’altra partita e vogliamo preservare Steph, vogliamo che poa giocare ad alto livello per tanti anni ancora. Per cui si, saremo molto disciplinati coi suoi minuti, non più di 34-35 a partita“.
Warriors, Steph Curry: “Mi sento bene, non ci scoraggiamo per una sconfitta”
Dal canto suo, Steph Curry dice di sentirsi alla grande.
33 anni a marzo, 5 finali NBA e alcuni infortuni a caviglie e ginocchia in passato, Curry sta giocando a livelli da primo quintetto NBA in una squadra che avrà bisogno di ogni suo canestro per agguantare i playoffs in questa stagione. “Certamente vorrei sempre giocare, tutti i minuti possibili. Capisco però anche che dobbiamo arrivare al punto in cui essere competitivi per 48 minuti“. sulla sconfitta che ha riportato Golden State sul 12-12 di record: “Odio perdere, e la cosa importante è far si di non entrare in un loop perdente, in cui si accetta di perdere delle partite. Non è ciò che siamo, e stiamo counque giocando abbastanza bene da garantirci sempre una possibilità a fine partita, per tante ragioni non sempre è andata bene. Frustrante? non è un segreto“.
Contro gli Spurs Curry ha inoltre dovuto vedersela con Dejounte Murray, una delle miglior guardie difensive della NBA, chiudendo comunque con 32 punti.