Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsGolden State Warriors Klay Thompson: “Ci vorrà pazienza, ma tornerò come prima: è una promessa!”

Klay Thompson: “Ci vorrà pazienza, ma tornerò come prima: è una promessa!”

di Francesco Catalano
Klay Thompson

Per Klay Thompson il 2020 è stato senza dubbio il peggior anno della sua carriera. Prima ha dovuto saltarne gran parte a causa dell’infortunio subito nel giugno 2019 (rottura del legamento crociato del ginocchio); poi, dopo essere tornato ad allenarsi a più di un anno dall’ultima volta in campo, il 17 novembre 2020 prima dell’inizio della nuova stagione in allenamento ha dovuto patire la rottura del tendine d’Achille. Quest’ultimo infortunio lo ha costretto a saltare anche tutta la stagione NBA 2020/21, guardando già a quella successiva. Non senza tante perplessità e paure riguardo le sue condizioni fisiche, visto che tornerà sul parquet dopo non averlo toccato per più di due anni.

Dopo mesi di silenzio, la shooting guard dei Golden State Warriors è tornata a parlare di quelli che saranno i suoi obiettivi immediati e futuri. “E’ stato probabilmente il peggior anno della mia vita. Però quando rientro nella facility degli Warriors sento tutto l’affetto. Le mie radici sono lì”. Poi ha continuato: “La pandemia non è stata semplice per nessuno. Ognuno ha avuto le sue personali tribolazioni nel 2020: per me nello specifico è stato perdere mia nonna, soffrire la rottura del tendine d’Achille e pensare alla morte di Kobe Bryant ogni singolo giorno”.

E sulla straziante morte dell’ex numero 24 dei Los Angeles Lakers ha proseguito dicendo: “Non passa un giorno in cui non pensi a lui. E’ stato davvero un anno duro ragazzi. Non solo per me, sia chiaro, ma per tutti noi. Ora sto guardando avanti verso il futuro”.

Poi, ovviamente, gli è stato chiesto dai giornalisti se lo vedremo in campo subito nella prossima stagione, contando che Thompson ha tolto il tutore solo da poco tempo ed ancora non è in grado di correre. “Assolutamente. Potrebbe avvenire qualche settimana dopo, forse un mese, ma sicuramente rientrerò all’inizio della prossima stagione”.

“Il mio stile di gioco mi permetterà di giocare ancora a lungo” ha detto fiducioso Klay Thompson

La cosa usurante di questo tipo di infortunio non è tanto il dolore in sé, ma gli interminabili tempi di recupero. Thompson, infatti, dopo aver aspettato per più di anno la riabilitazione completa dalla rottura del crociato, sta affrontando una tempistica simile. La parte difficile sta nello stare fermi quotidianamente vedendo i propri compagni allenarsi e giocare senza sosta e fare quello che gli riesce meglio. “E’ più difficile di ogni partita di basket che io abbia mai giocato. L’aspetto mentale non è per nulla una sciocchezza. Non sai se sarai mai lo stesso giocatore: questo tipo di pensiero viene spesso, ma bisogna provare a non farsi sopraffare da esso”.

Devo pensare che non sono il primo a cui sia capitato. E’ successo anche ad altri atleti. Però sono fiducioso: penso che con il mio stile di gioco posso essere competitivo fino quasi a 40 anni. Ora come ora, voglio tutto tranne che deprimermi”. Lo Splash Brother ha confessato che il vedere e il sentire che molti suoi colleghi e amici sono riusciti a tornare competitivi dopo un infortunio di quel tipo lo ha rincuorato. In particolar modo, il suo ex compagno di squadra Kevin Durant quest’anno è tornato a giocare dopo quasi un anno e mezzo di stop, ma dimostrando di essere lo stesso dominante giocatore che era prima dello stop.

Vista la sua situazione, per Klay è stato anche possibile essere un leader fuori dal campo ed un allenatore aggiunto a Steve Kerr, che spesso lo ha chiamato per averlo insieme a lui in panchina. “Sono ad un punto della mia carriera in cui posso essere una guida con la voce e so che i ragazzi hanno bisogno di questa cosa. Poi anche per me è stato importante suonare la carica ogni giorno in palestra ai miei compagni e sentirmi ancora interamente come parte del gruppo”.

Ovviamente, noi tifosi ed amanti della palla a spicchi non vediamo l’ora di rivedere in campo quello straordinario giocatore che è Klay Thompson e quella che è una delle meccaniche di tiro più pulite ed armoniche di sempre. Tuttavia, Klay non vuole dare false speranze e non vuole proferire parole di circostanza: lui stesso è consapevole che il suo rientro sul parquet sarà molto graduale.

Sarò onesto: non mi aspetto di tornare in campo e giocare 38 minuti a serata, marcare il miglior giocatore degli avversari e andare al massimo. Ci arriverò, questo lo garantisco. Ma all’inizio si tratterà di giocare 18/20 minuti a partita e poi col tempo vedremo come vanno le cose”.

C’mon Klay, we miss you.

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