All’inizio della partita tra Warriors e 76ers pare quasi che i due fratelli si siano scambiati di posto, con Seth Curry che esordisce con due triple consecutive un pallone strappato dalle mani di Stephen, per il primo vantaggio pronti via di Philadelphia al Wells Fargo Center.
E’ però fuoco di paglia, giusto il tempo per Stephen Curry di rompere il ghiaccio e proseguire nella sua incredibile serie offensiva di aprile.
I Golden State Warriors vincono per 107-96 contro i Sixers, privi di Tobias Harris e Ben Simmons, grazie ai 49 punti di Stephen Curry, che realizza 10 delle 17 triple tentate, compresi i 4 canestri consecutivi nel quarto quarto per superare definitivamente Philadelphia e assicurarsi la quinta vittoria nelle ultime sei partite giocate per gli Warriors.
20 punti nel solo quarto periodo per Steph, che supera Kobe Bryant come numero di partite consecutive con almeno 30 punti segnati, a 33 anni d’età o oltre, con 11 gare di fila. Curry chiude con 14 su 28 al tiro e 11 su 12 ai tiri liberi. In 10 partite giocate ad aprile, il numero 30 di Golden State sta viaggiando a 40.8 punti di media e cosa più importante, sta trascinando di peso i suoi Warriors ai play-in, con la prospettiva di una testa di serie più vantaggiosa con Memphis Grizzlies e Dallas Mavericks ormai a tiro.
Senza Simmons e Harris i Sixers si affidano a Joel Embiid che tira male (8 su 21) ma serve 8 assist frutto dei raddoppi costanti della difesa di Golden State, chiuderà con 28 punti e 13 assist. I 76ers non superano il 39% al tiro finale e Doc Rivers trova buone cose in uscita dalla panchina con Matisse Thybulle e il rookie Tyrese Maxey, ma nel finale pesa il poco peso in attacco e Curry ne approfitta.
Steph e gli Warriors coinvolgono Joel Embiid nei pick and roll centrali, con il centro africano che non abbandona l’area e lascia spazio a Curry di colpire da tre punti, per chiudere la serata.
“Abbiamo visto in passato giocatori come Kobe perdere la testa in alcune fasi della stagione, Michael Jordan aveva quelle serie in segnava come nessuno. Ma nessuno ha mai tirato come tira Stephen Curry nella storia del gioco. Questa è una serie incredibile anche per i suoi standard“, così coach Steve Kerr su Curry “E’ qualcosa di sconvolgente a pensarci, 21 partite in carriera con almeno 10 triple segnate, quattro nelle ultime cinque…“.
Dal canto suo Stephen Curry “pensa solo a giocare a basket. Sono naturalmente consapevole di cosa sto facendo, e del record di Wil Chamberlain che ho battuto, cerco però di non mettermi troppa pressione addosso. Gioco e resto aggressivo ma al tempo stesso aspetto la partita, il momento. E sta funzionando“.
E il tempismo per Curry non avrebbe potuto essere stato dei migliori. Con gli Warriors in serie negativa alla fine di marzo e colpiti dagli infortuni (Kelly Oubre Jr, James Wiseman e lo stesso Steph), sarebbe stato facile per Golden State iniziare a pensare al resto della stagione in maniera più conservativa. Invece no, e due settimane più tardi con l’esplosione offensiva del due volte MVP, raggiungere la post-season e per giunta dalla porta principale evitando i play-in pare di nuovo un obiettivo possibile.
Con un record di 29-29, gli Warriors sono a due partite di distanza dai Dallas Mavericks sesti, e a 4 gare di distanza dai Portland Trail Blazers (32-24) in difficoltà e privi di Damian Lillard in questo periodo, e per di più con un calendario difficile ad attenderli. Con uno Stephen Curry da MVP, gli Warriors si sono messi in ottima posizione per approfittare di una crisi di Dallas o Portland per il sorpasso.
E visto da dove sono partiti, tre settimane fa, avrebbe quasi dell’incredibile.
A Golden State sono convinti che la stagione di Stephen Curry sia decisamente migliore di quella che gli portò il suo secondo premio di MVP, nel 2016\17, e persino dell’annata precedente e del premio all’unanimità. “Credo che quest’anno abbia alzato oltre quel livello, anche in termini di spettacolarità“, così Kevon Looney “Ricordo quella stagione e quanto fu speciale, e riuscire a migliorare ancora così tanto è una cosa pazzesca“.
“L’MVP? Mi fa piacere ma non ci penso, sinceramente” ancora Steph “Però apprezzo il rispetto e gli apprezzamenti per quello che sto cercando di fare in campo. Voi sapete che leggo e sento tutto quello che si dice, l’importante è essere considerati in questo tipo di discorsi, perché significa che stai facendo bene“.
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