NBA, giorno di incontro con la stampa anche per LeBron James a Orlando, la star dei Los Angeles Lakers ha affrontato tanti argomenti nella sua conferenza stampa via Zoom, dalla corsa all’MVP alle sue speranze di titolo per la stagione, al ricordo sempre presente di Kobe Bryant.
Una corsa al premio di MVP che lo vede ancora una volta tra i favoriti, ma questa volta con una particolarità: le 8 gare di regular season ancora da giocare a Orlando non varranno per i premi individuali. I giochi tra LeBron, Giannis Antetokounmpo, James Harden e Anthony Davis (tra i 4 grandi favoriti) sono dunque fatti.
“Non è un problema, è successo è va bene così, non si può avere il controllo su tutto. L’MVP? Credo di aver dimostrato cosa so fare, non solo individualmente ma come squadra, siamo primi nella Western Conference“.
E LeBron non nasconde la soddisfazione per il risultato: “In 15 anni ho sempre sentito questa cosa, che è ad Est è più facile ma vediamo se James può farlo anche ad Ovest… me ne sono ricordato. Per cui, avere la squadra al primo posto ad Ovest, ed una squadra che gioca come ha fatto finora, è una bella soddisfazione“.
A 36 anni, LeBron James è in corsa per il suo quinto titolo di MVP in carriera. Intanto, a meno di sorprese, in questa stagione si toglierà la soddisfazione di guidare la NBA nella classifica degli assist a partita per la prima volta nella sua lunga carriera. James sta viaggiando a 10.6 assist di media, con 25.7 punti e 7.9 rimbalzi.
La “sfida” a distanza tra James, Davis e Antetokounmpo per il premio di MVP (e di difensore dell’anno nel caso di Giannis e e Anthony Davis) è già iniziata con il supporto pubblico dei rispettivi allenatori, Frank Vogel e Mike Budenholzer.
LeBron e il ricordo di Kobe Bryant: “Penso a lui ogni giorno”
Tra le tante motivazioni di LeBron James e dei suoi Lakers i questa stagione così particolare, c’è anche la volontà di omaggiare Kobe Bryant, scomparso lo scorso 26 gennaio a soli 41 anni in un incidente aereo, assieme alla figlia 13enne Gianna Maria e ad altre 7 persone.
“Non c’è giorno senza che non pensi a Kobe, senza che i Lakers lo ricordino. Lui, Gigi, Vanessa e le ragazze sono parte di questa famiglia. Portiamo i loro numeri 24, 8, 2 con orgoglio e ricordando cosa sono stati, non solo per la famiglia Lakers. In questo 2020 non c’è niente di normale, ma dobbiamo adattarci alle sfide della vita. E noi qui nella bolla dobbiamo rimanere concentrati: ogni stagione ha le sue sfide, noi dobbiamo allenarci e pensare alla nostra, per quanto questo 2020 sia diverso“.