Anthony Davis non ha dubbi sulle potenzialità dei Brooklyn Nets dopo l’arrivo di James Harden. In un’intervista concessa a Rachel Nichols di ESPN, la star dei Los Angeles Lakers ha parlato anche della franchigia newyorchese, vista come una potenziale avversaria per il titolo NBA.
“Sono assolutamente una minaccia. Si tratta di una buona squadra che può segnare a volontà. Penso che da quando è arrivato Harden siano i favoriti per vincere ad Est. Sarà una battaglia”.
Le motivazioni proposte da Anthony Davis trovano conferma nelle recenti prestazioni dei Nets, reduci da quattro vittorie consecutive, tre delle quali ottenute segnando almeno 128 punti. Dal debutto di Harden Brooklyn ha ottenuto 6 vittorie e 2 sconfitte, che portano il record stagionale a 13-8, abbastanza per collocarsi al secondo posto della Eastern Conference dietro ai Philadelphia 76ers.
Nella notte gli uomini di coach Steve Nash hanno sconfitto gli Oklahoma City Thunder, seppur privi di Kevin Durant. Oltre alla tripla doppia da 25 punti, 11 assist e 10 rimbalzi di Harden ed i 25 con 7 assist e 5 rimbalzi di Irving; altri sette giocatori dei Nets hanno chiuso la gara in doppia cifra.
La profondità del roster rappresenta uno dei pochi ostacoli in grado di arginare il potenziale di Brooklyn, accompagnata dalla mancanza di un centro che possa sostituire Jarrett Allen, finito a Cleveland nell’ambito della trade Harden. Questo problema potrebbe però essere presto superato grazie all’innesto di Andre Drummond, dato per vicino al buyout con i Cavs e pronto a sbarcare ai Nets.
Un momento tutt’altro che positivo invece per Anthony Davis ed i Lakers, reduci da due sconfitte consecutive contro Sixers e Pistons. Non si tratta di risultati che preoccupano i giallo-viola, a differenza delle prestazioni del nativo di Chicago. “In questo momento devo essere duro con me stesso, penso che adesso sto facendo pena”, aveva dichiarato pochi giorni fa. “Non sto realizzando tiri e tiri liberi, ma credo che stasera la mia aggressività nel pitturato abbia dato la possibilità ai ragazzi di essere liberi”.
