Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsCleveland Cavaliers JR Smith sull’errore alle finali NBA 2018: “Ho combinato proprio una ca****a”

JR Smith sull’errore alle finali NBA 2018: “Ho combinato proprio una ca****a”

di Michele Gibin
Giornalismo nba

JR Smith ha disputato (finora) 15 stagioni NBA, vincendo un titolo NBA (2016) e disputando 4 finali con la maglia dei Cleveland Cavaliers, è stato nominato sesto uomo dell’anno nel 2013, in concomitanza con l’ultima apparizione ai playoffs dei New York Knicks e disputato i playoffs NBA in ogni stagione dal 2007 al 2018 tra Denver Nuggets, Knicks e Cavs.

La sua carriera rischia seriamente però di passare alla storia per il clamoroso finale di gara 1 delle finali NBA 2018 alla Oracle Arena di Oakland contro i Golden State Warriors.

Con il punteggio fissato sulla parità a 4.7 secondi dal termine, Smith catturò il rimbalzo offensivo dopo l’errore dalla lunetta del compagno di squadra George Hill, ma invece di concludere a canestro a centro area, il giocatore dei Cavs palleggiò fuori dall’area dei tre secondi pensando di trovarsi in vantaggio, e cercando di far scadere il tempo passando di fianco ad un LeBron James incredulo.

Una sequenza da meme istantaneo sul web. E su cui JR Smith sarebbe tornato più volte, a partire dalle ore immediatamente successive la partita, prima sostenendo di sapere che la partita fosse in parità, poi “ritrattando” in seguito. Oggi, ad oltre un anno e mezzo di distanza, Smith è tornato su quel finale di partita durante il “All The Smoke Podcast” condotto dagli ex giocatori NBA Matt Barnes e Stephen “Captain Jack” Jackson.

Quella stessa notte ci risi sopra… non sono uno che rimugina sulle cose. Certo, è una cosa che non dimenticherò mai, ma capita di fare delle ca****e. Non era certo la prima volta, anche se quella volta si trattava delle finali NBA. Abbiamo combinato un casino, tutti

Smith ricorda poi che dopo la partita si scusò con l’allora allenatore dei Cavs Tyronn Lue: “Gli scrissi: ‘coach, non so cosa dire…’, lui mi rispose di non preoccuparmi, che avevo solo fatto una giocata, seppur sbagliata, e che cose del genere capitano“.

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