James Harden degli Houston Rockets è arrivato a Orlando ed è pronto a rientrare in squadra, il “barba” dovrà ora sottoporsi alla quarantena obbligatoria di 48 ore prevista per i nuovi arrivati nella bolla NBA e superare due test consecutivi per il coronavirus.
I Rockets non hanno mai dato spiegazioni sul ritardo nella partenza della loro superstar, che ha finito per raggiungere la squadra ben una settimana dopo. Harden non è stato l’unico dei “ritardatari”, anche Kawhi Leonard dei Clippers si è preso qualche giorno extra di permesso e solo lunedì ha iniziato ad allenarsi con la squadra.
Assenza, silenzio della squadra e positività di Russell Westbrook avevano alimentato voci di contagio anche per Harden. Nella giornata di martedì Shams Charania di The Athletic aveva riportato che James Harden era in perfetto stato di salute e che avrebbe atteso d volare a Orlando assieme a Russell Westbrook.
Il nuovo acquisto della squadra, Luc Richard Mbah a Moute arrivato per sostituire Thabo Sefolosha, non è a Orlando.
“Ora siamo ad un passo dall’essere al completo”, così coach Mike D’Antoni “Non vediamo l’ora di cominciare“. Gli Houston Rockets hanno affrontato la prima settimana di allenamenti senza le due star della squadra, la prima palla a due della stagione per Houston è prevista per il 31 luglio e D’Antoni è fiducioso: “Quando arriveranno tutti, li reinseriremo gradualmente e speriamo di essere al completo già per la prima partita“.
Rockets guard James Harden moves into the NBA bubble. https://t.co/ouGSnlZIcv
— Jonathan Feigen (@Jonathan_Feigen) July 15, 2020
