Hanno impiegato due partite, ma finalmente i Miami Heat sono entrati ufficialmente nella serie di finali NBA con la loro prima vittoria, in gara 3 contro i Lakers e nonostante le assenze pesanti di Goran Dragic e Bam Adebayo. E lo hanno fatto in pieno stile Heat, con una prova difensiva al limite della perfezione per attenzione al piano gara, e con Jimmy Butler.
Viste le assenze, e vista la situazioni in cui le prime finali NBA degli Heat dal 2014 si erano messe, coach Spoelstra e Butler erano stati i primi a riconoscere che il margine di errore per la squadra era sostanzialmente inesistente.
Ai Miami Heat sono occorsi 48 minuti di concentrazione suprema, ed hanno portato a casa la partita. Concentrazione che al contrario ai Los Angeles Lakers è mancata sin dalla prima palla a due.
Lenti e imbrigliati dalla zona 3-2 (di partenza) di Miami, i Lakers hanno perso 10 (!) palloni nel solo primo tempo di fatto condannandosi a fare gara di rincorsa, la prima volta in questa serie finale eccezion fatta per il 23-10 Heat del primo quarto di gara 1.
Con un Anthony Davis limitato dai falli ed un LeBron James spesso attorniato da due, se non tre difensori Heat, erano stati Rajon Rondo e Markieff Morris a riportare comunque in vantaggio i Lakers (91-89) ad inizio quarto periodo, ma il clinic del professor Jimmy Butler non era ancora terminato.
4 punti consecutivi, un assist per Tyler Herro e per una tripla importantissima, la sempre grande capacità di procurarsi tiri liberi nei finali di partita e la consueta leadership, Jimmy Butler ha smontato pezzo per pezzo i Lakers in gara 3 chiudendo con 40 punti, 11 rimbalzi, 13 assist con 14 su 20 al tiro in 45 minuti.
“Sta giocando per quello che voleva, che chiedeva. Lui Jimmy Butler, c***o“, così Erik Spoelstra nel post partita “Descrivere o analizzare le sue partite è difficile, piuttosto le percepisci, lui è il competitore massimo“.
Heat-Lakers, Jimmy Butler convinto: “Lottiamo e vinciamo anche gara 4”
I Miami Heat giocano senza paura né timore reverenziale per nessuno, esattamente come Jimmy Butler li aveva immaginati e voluti a inizio stagione. In partita, l’ex Bulls e Sixers tenta 14 tiri liberi e non fa una piega nemmeno dopo i colpi duri di Rajon Rondo, Markieff Morris e LeBron James quanto tenta di attaccare il canestro. “Siamo al livello di competizione più alto, LeBron ha già avuto la meglio su di me tante volte. Per questo io lo rispetto, ma questa volta è diverso, ho un gruppo diverso con me“, spiega Butler “La tripla doppia? Abbiamo vinto, non mi potrebbe importare di meno. Io con questi ragazzi andrei in guerra perché so che loro verrebbero con me, in ogni momento“.
Un Butler esemplare per gli Heat, che in gara 3 per sopperire alla mancanza di Adebayo sotto canestro si sacrificano, forzano almeno 3 falli di sfondamento per Kuzma, James e Anthony Davis, e reggono a rimbalzo con Kelly Olynyk per ampi tratti unico lungo in campo. “Jimmy Butler è quel tipo di persona di cui sai che ti puoi fidare sempre“, così Jae Crowder “Per tutto, non solo in attacco, ma a rimbalzo, con uno sfondamento subito, tutto quello di cui c’è bisogno al momento“.
Gara 4 sarà tra 48 ore, i Miami Heat tenteranno di rimettere in campo Adebayo e Dragic le cui condizioni fisiche – Spoelstra dixit – migliorano ma non abbastanza da rischiare di farli giocare già in gara 3. Per Butler e gli Heat il ritorno dei due viene visto però come un’eventualità, ancora, l’obiettivo è pareggiare la serie coi Lakers a tutti i costi ed in qualsiasi condizione:”Vinceremo, lotteremo e vinceremo. Non ci arrenderemo facilmente e pareggeremo la serie, 2-2“.