Dopo le parole di Jared Kushner e del portavoce del vice presidente USA Mike Pence sulle proteste e lo sciopero dei giocatori NBA a seguito dei fatti di violenza a Kenosha, Wisconsin, è arrivata anche la risposta di Donald Trump in persona, che ha “liquidato” in poche frasi la svolta politica, a suo dire, della NBA.
“Non so molto delle proteste della NBA“, esordisce Trump, “So che le loro valutazioni sono state pessime perché credo che le persone abbiano iniziato a stancarsi della NBA. Ripeto, non so molto della loro protesta. So che i loro dati di ascolto TV sono in calo, pessimi, e questo è un peccato. Sono diventati un’organizzazione politica, e questa non è una buona cosa, né per lo sport né per il paese“.
La NBA aveva deciso di fermarsi mercoledì 26 agosto: le squadre hanno boicottato le rispettive partite di playoffs e lo sciopero è proseguito giovedì, anche se i giocatori hanno deciso di tornare in campo nei prossimi giorni. Forse già venerdì ma più probabilmente durante il week-end.
Nella giornata di ieri, il consigliere di Trump e suo genero Jared Kushner aveva criticato lo sciopero dei giocatori NBA, lavoratori “privilegiati”, ma teso una mano a LeBron James proponendo un colloquio distensivo.