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Austin Rivers risponde a Beal e Wall: “Sono qui per attaccare”

di Simone Massari
Austin Rivers risponde a Beal e Wall

La partenza a rilento dei Washington Wizard (1-4) sta lasciando scorie negative all’interno dello spogliatoio e dopo le parole di ieri, Austin Rivers risponde a Beal e Wall. Le accuse sono giunte per un presunto egoismo dimostrato sul parquet da parte di alcuni elementi della squadra.

 

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Austin Rivers risponde a Beal e Wall: le parole del giocatore

Sebbene sia solo l’alba di una lunga cavalcata fino ai playoffs, la partenza deficitaria dei Wizards comincia a preoccupare i tifosi, ma soprattutto la squadra. Dopo una stagione 2018 salvata da un ottavo posto nella Eastern Conference, la quota minima di vittorie fissata dalla franchigia è 50.

Tra quelli sotto esame c’è Austin Rivers che non ha iniziato la nuova avventura nel migliore dei modi. Nelle prime 5 partite della stagione l’ex Clippers ha messo a referto:

  • 7.8 PPG
  • 1.8 RPG
  • 2.0 APG
  • 39.5% FG
  • 24,6 minuti a partita

Di certo non statistiche che rispecchiano il potenziale del figlio del coach di LA, delineando una condizione e un feeling con la squadra ancora da trovare.

Ai microfoni di Fred Katz di The Athletic Austin Rivers risponde a Beal e Wall spiegando il suo momento e ill rapporto con i compagni di squadra e l’allenatore Scott Brooks:

Ho cercato di non essere invadente nelle prime partite essendo nuovo nell’ambiente, cercando di adattarmi al meglio. Sono un ragazzo che va in campo per attaccare il più possibile. E’ quello che mi chiede Brad. Lo stesso che mi chiede John. E’ quello che il coach mi chiede di essere. E’ questo quindi quello che devo essere

 

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Austin Rivers sulla situazione della squadra

La grande frustrazione generale del roster ha portato le due punte della squadra Wall e Beal a esporsi probabilmente per dare una scossa all’ambiente. Queste le sue parole a riguardo:

Bisogna capirli. I ragazzi sono frustrati dopo l’1-4 iniziale e bisogna capire anche certi commenti. Penso che si guardi in particolare ad una persona che ha preso molti tiri. L’unica cosa che dobbiamo fare è pensare alle vittorie e alle sconfitte. Abbiamo perso, questo è quello che conta, non questi commenti

 

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