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All Star Game 2019, a Charlotte Durant MVP, Giannis raccoglie il testimone di LeBron James

di Michele Gibin
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All-Star Game 2019, Team LeBron batte Team Giannis per 178-164, è Kevin Durant l’MVP della partita di Charlotte.

31 punti e 7 rimbalzi per la star dei Golden State Warriors, che vince per la seconda volta in carriera il premio di miglior giocatore della Partita delle Stelle (la prima nel 2012). La squadra di capitan James rimonta uno svantaggio vicino ai 20 punti nel terzo periodo, e chiude con una quarta frazione da 46 punti (96 punti nel solo secondo tempo!).

Sono ben 62 (record per l’All-Star Game) i tiri da tre punti mandati a bersaglio dalle due squadre. 20 punti in uscita dalla panchina per Klay Thompson e 18 per Damian Lillard (Team LeBron), mentre il leggero infortunio alla spalla sinistra limita Anthony Davis a soli 5 minuti di gioco.

Kawhi Leonard e Kyrie Irving contribuiscono con rispettivamente 19 e 18 punti. Sono 7 i punti in 16 minuti di gioco per Dwyane Wade, al suo ultimo All-Star Game.

La gara non devia dal consueto copione della Partita delle Stelle. Zero difesa, tantissimo talento in campo, numeri ad alta quota e tanti sorrisi tra compagni ed avversari.

Giannis Antetokounmpo guida la sua squadra con 38 punti, Steph Curry sfiora la tripla-doppia (17-9-7) nonostante un ben poco “stellare” 6 su 23 al tiro. Khris Middleton dimostra la bontà della sua convocazione con 20 e 6 triple a bersaglio uscendo dalla panchina, mentre il padrone di casa Kemba Walker si ferma a soli 4 punti segnati in 20 minuti di gioco.

9 punti infine per Dirk Nowitzki, al pari di Wade all’ultima partecipazione in un All Star Game (ma non necessariamente all’ultima stagione in carriera, come dichiarato dal tedesco), con tre triple a bersaglio in soli 5 minuti di campo. 12 minuti e 6 punti al suo primo All-Star Game per D’angelo Russell dei Brooklyn Nets, che sostituisce l’infortunato Victor Oladipo.

All Star Game 2019, Dirk Nowitzki e Dwyane Wade ai saluti

Dirk Nowitzki e Dwyane Wade sono stati inseriti d’ufficio dal Commissioner NBA Adam Silver nel roster delle due squadre, un giusto tributo alla carriera di due tra i giocatori più forti della loro epoca, vincitori di 4 titoli NBA e rispettivamente 14 e 13 volte All-Star in carriera.

Voglio ringraziare il Commissioner e la NBA per aver permesso a me e Dwyane di essere qui ancora una volta, lo abbiamo apprezzato molto. Grazie naturalmente a tutti i tifosi in tutto il mondo per il grande supporto, buona partita! (…) voglio ringraziare tutti i giocatori qui presenti, il Gioco è in buonissime mani con loro, lasciare la pallacanestro giocata sarà più facile con persone così. Ragazzi siete fantastici, grazie per l’opportunità

– Dirk Nowitzki e Dwyane Wade all’ultimo All-Star Game  –

Saluta dunque l’All-Star Game Dwyane Wade, che ha approfittato del weekend di pausa per “introdurre” all’ambiente NBA il primogenito Zaire, interessantissimo prospetto liceale e probabile futuro giocatore NBA.

Con la sua 15esima apparizione in quintetto base, LeBron James ha eguagliato il record di Kobe Bryant. La Partita delle Stelle di Charlotte è stata inoltre l’occasione del debutto tra i grandi per D’Angelo Russell, Ben Simmons, Nikola Jokic, Khris Middleton e Nikola Vucevic.

10 i punti per Simmons (ma niente tiro da tre punti, nemmeno in una partita di esibizione…), rispettivamente 6 e 4 per i due Nikola in campo, Jokic e Vucevic, in 13 e 11 minuti di gioco.

Gara tranquilla per l’MVP in carica James Harden (12 punti in 26 minuti di campo), che in partita viene infilato da un letale “step-back three” da Paul George, che a fine partita “infierisce” sul suo avversario:

Gliel’ho fatta pagare (ride, ndr)… è sempre divertente giocare contro James (Harden, ndr), è uno dei migliori giocatori della lega. Ma oggi gli ho fatto assaggiare un po’ della sua medicina! Anch’io so segnare da tre in step-back, e non è infrazione di passi…

– Paul George su James Harden –

20 i punti a fine gara per George, e 17 per il compagno di squadra Russell Westbrook.

All Star Game 2019, weekend “di lavoro” per Bradley Beal

La pausa per l’All Star Game è stata l’opportunità per la star degli Washington Wizards di lasciarsi temporaneamente alle spalle le difficoltà della sua squadra, travolta dagli infortuni, rimescolata dalle tante trade ed impegnata in una difficile rincorsa all’ultimo posto disponibile ai playoffs della Eastern Conference.

La star degli Wizards ha chiuso la sua gara con 11 punti in 17 minuti di gioco.

Per stessa ammissione di Beal però, il weekend non è servito da semplice momento di evasione dai tormenti capitolini. Come riportato da Chase Hughes di NBCS Washington, l’ex stella dell’università di Florida ha impiegato parte del suo tempo in “attività di reclutamento” tra colleghi All-Star e non solo. L’obiettivo? Convincere una seconda star e\o potenziali rinforzi a raggiungerlo a Washington: “Non posso fare nomi” avrebbe dichiarato Beal “Ma ho avuto riscontri positivi“.

La mancanza di nomi risparmierà a Bradley Beal un’accusa di tampering, ma le attività laterali di “public relations” tra colleghi non sono certo cosa nuova durante l’All-Star Weekend di febbraio. E’ ormai di dominio pubblico la corte serrata che Draymond Green rivolse all’allora star degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant, in occasione della Partita delle Stelle 2016, a Toronto.

Le recenti operazioni di mercato condotte dal General Manager Ernie Grunfeld hanno abbattuto il pesante payroll della squadra. Il contratto di John Wall, che sarà costretto a saltare l’intera stagione 2019\20 a causa della rottura del tendine d’Achille, rimane però virtualmente inamovibile.

All Star Game 2019, capitan Giannis: “Io e Khris assieme, fantastico”

Milwaukee Bucks tra le squadre meglio rappresentate alla Partita delle Stelle 2019. Giannis Antetokounmpo e Khris Middleton in campo, coach Mike Budenholzer e relativo coaching staff in panchina per la squadra a momento detentrice del miglior record NBA (43-14).

A fine gara, così capitan Giannis, felice nonostante la sconfitta:

Nel secondo tempo loro (Team LeBron, ndr) si sono scaldati, hanno cominciato a segnare triple su triple. Ci siamo divertiti, abbiamo giocato assieme… per me e Khris (Middleton, ndr) poter rappresentare i Milwaukee Bucks oggi è stata una cosa incredibile. Partecipare all’All-Star Game è sempre bello, ma parteciparvi assieme ai tuoi compagni ed ai tuoi allenatori è ancora più bello. Sono contento ed orgoglioso di loro, la nostra squadra è forte, non c’è limite a ciò che possiamo fare

– Giannis Antetokounmpo sui Milwaukee Bucks –

Alla ripresa delle operazioni, i Milwaukee Bucks saranno la squadra da battere ad Est. L’innesto di Nikola Mirotic, arrivato due settimane fa dai New Orleans Pelicans, ha aumentato considerevolmente la potenza di fuoco degli uomini di coach Budenholzer, e reso ancora più complicata la per gli avversari la marcatura sull’atipico per eccellenza Giannis Antetokounmpo, uno dei più seri candidati al titolo di MVP stagionale.

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