Serata da dimenticare per i Philadelphia 76ers, che perdono contro i Brooklyn Nets orfani sia di Kyrie Irving che di Kevin Durant e si ritrovano a dover fronteggiare la positività al covid-19 di Seth Curry. Situazione resa ben più intricata dal fatto che l’esito del tampone in questione sia stato reso noto alla franchigia solo a gara iniziata.
Fortunatamente per compagni e avversari, Curry non doveva scendere in campo: a causa di un problema alla caviglia sinistra stava infatti seguendo i suoi dalla panchina munito di mascherina, quando alla fine del primo quarto è arrivata la notizia del covid e il giocatore ha lasciato da solo l’arena.
Al suo fianco erano seduti Joel Embiid e Sam Cassell, assistente allenatore. Saranno chiaramente due osservati speciali di una squadra che sarà comunque interamente sottoposta ai protocolli di tracciamento contatti previsti dalla lega. Il camerunense, padre di un bimbo di tre mesi, ha già raccontato della sua decisione di auto isolarsi fino alla certezza della sua negatività.
Sixers, il da farsi dopo il tracciamento covid dei contatti di Curry
Ora i Sixers attendono i Denver Nuggets sul proprio parquet nella giornata di sabato, sempre che i protocolli li portino ad avere abbastanza uomini arruolabili. Un eventuale rinvio non sarebbe da escludere a priori, visto il precedente creato dalla situazione degli Houston Rockets durante la prima uscita stagionale dello scorso dicembre. Allora, tra tracciamento contatti e quarantene obbligate i texani non erano arrivati a soddisfare i requisiti minimi e avevano ottenuto come detto il rinvio della gara contro gli Oklahoma City Thunder, ad oggi ancora a data da destinarsi.
Vedremo come si evolverà la situazione di Philadelphia, che nel frattempo ha rimediato la seconda sconfitta della sua stagione per mano dei Nets, che dal canto loro hanno altre gatte da pelare, vedi situazione ingarbugliata legata all’assenza di Kyrie Irving.