Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsLos Angeles Lakers Timberwolves-Lakers: sfida senza storia, blowout per i gialloviola

Timberwolves-Lakers: sfida senza storia, blowout per i gialloviola

di Giovanni Rossi
Lance Stephenson and Karl-Anthony Towns, Los Angeles Lakers vs Minnesota Timberwolves at Target Center

Game 40 Recap: Timberwolves-Lakers

Al Target Center di Minneapolis, terzo appuntamento stagionale tra Los Angeles Lakers (21-18) e Minnesota Timberwolves (18-21). La sfida di Ottobre in Minnesota si decise con le triple dell’ormai ex Jimmy Butler, mentre la settimana dopo allo Staples Center i californiani pareggiarono il conto vincendo in volata.

I gialloviola sono reduci dalla brutta prova contro i New York Knicks e devono fare a meno di Rajon Rondo, LeBron James e Kyle Kuzma. Kuz ha partecipato al warm-up pre-gara, ma lo staff lacustre ha deciso di non rischiarlo. Minnie (5-5 nelle ultime 10) non dispone di Derrick Rose e Robert Covington.

Walton schiera a sorpresa Zubac in quintetto con Zo, Ingram, Hart e McGee. Thibo risponde con Teague, Okogie, Wiggins, Gibson e KAT.

Timberwolves-Lakers, avvio da incubo per Ball e compagni

Il già poco fluido attacco lacustre, con le twin towers è ancora più ingolfato. Le spaziature latitano: Ball fatica, Hart e Zubac tentato dei jumper con poca convinzione, Brandon è costretto ad attaccare a testa bassa.

I Wolves sfruttano la staticità della difesa dei Lakers per colpire dall’arco con Teague e Wiggins. Gibson – incurante dei cm avversari – segna nel pitturato prima che Jeff Teague colpisca in transizione con la tripla del 1-13, dopo neppure quattro minuti di gioco. Timeout persino tardivo chiesto da coach Luke Walton.

Il figlio di Bill torna sui suoi passi schierando Beasley per Zu, nella speranza che la seconda scelta del draft 2008 possa aggiungere creatività all’attacco. Ma i californiani faticano tantissimo anche in difesa, non riuscendo a contestare nessuna conclusione avversaria. Towns segna la quarta tripla dei suoi, Wiggins il jumper del 3-22 a metà quarto, inevitabile la seconda sospensione.

Dopo Lance entrato per Ingram – 2 falli -, tocca a Chandler e KCP prendere il posto di McGee e Lonzo. Pope segna un jumper, Hart una tripla e – dopo una stoppata di B-Easy – in transizione prima che l’alley-oop alzato da Lance per Tyson Chandler convinca Thibo a fermare il gioco, 12-28 con 3’36” ancora da giocare.

Minnie sbaglia un paio di jumper, mentre Stephenson prova ad attaccare il ferro con alterne fortune. Beasley schiaccia…

…prima delle triple di Saric e Wiggo. Born Ready segna il canestro che chiude il quarto, 19-35.

Difficile valutare se sia peggiore l’attacco (36% dal campo) o la difesa (52% per Minnesota, 6 triple concesse) gialloviola dei primi dodici minuti. Meno ritenere inaccettabile l’approccio alla gara, analogo a quello della sfida precedente contro NY.

Timberwolves-Lakers, Ingram prova a ricucire lo strappo

I Lakers ripartono con Lance, KCP, Ingram, Wagner e Zu. Dopo il primo canestro di Pope, emerge tutta l’inconsistenza difensiva lacustre, che viene punita a ripetizione da Wiggins e compagni.

In attacco si gioca la Hero Lance, che produce solo un canestro. Rientra finalmente Ball per l’ex Pacers e Zo subito assiste Wagner, 27-43 a 8’27” dall’intervallo.

Ma è un fuoco di paglia, i ragazzi di Walton continuano a produrre perse – già sei nel quarto – ed a subire le iniziative di Wiggins prima e Towns poi. Ingram si sblocca dal campo, imitato poco dopo da Hart sul perimetro, 32-48 a 5’41” dalla fine del tempo.

Dopo uno scambio di battute tra Michael Beasley ed il prodotto di Kentucky – doppio tecnico – Walton propone nuovamente la frontline big, affiancando Chandler e McGee.

Alternando letture buone ad altre meno convincenti, Brandon Ingram prova a prendersi in mano l’attacco. Tiny Dog segna un layup, converte…

… un and-one prima di chiudere una transizione, 39-51 a 3’28” dall’intervallo lungo.

Le sterile tentativo dei gialloviola di restare in gara svanisce immediatamente grazie a Jeff Teague, abile a sfruttare le lacune di McGee nella difesa sul pick-and-roll. L’ex Hawks serve prima KAT per la schiacciata, segna ed assiste Gibson.

I Lakers non alternative alla soluzione palla ad Ingram e pedalare che piuttosto prevedibilmente viene chiuso dai lunghi di Minnesota. Andrew Wiggings – dopo l’ennesimo layup incontestato – segna la tripla che chiude il tempo e verosimilmente la gara, 45-64. Per la prima scelta assoluta del Draft 2014, già 25 punti con tre triple a segno.

Timberwolves-Lakers, lacustri senza idee

In avvio di secondo tempo Lonzo Ball cerca maggiormente la via del canestro – una sola conclusione tentata nelle prime due frazioni – senza ottenere risultati. Karl-Anthony Towns punisce ancora McGee, schiacciando a rimbalzo prima di segnare dalla media.

Dopo la tripla di Beasley e l’and-one di Wiggins, Josh Hart attacca il ferro ma continua a schiantarsi nel pitturato dei Timberwolves, subendo la terza e la quarta stoppata della serata. Towns e Chandler schiacciano, 54-75 al timeout  di metà quarto chiesto da Thibo.

Okogie rifila una stoppata a Ball, salvo poi subirne due in pochi secondi da Ingram…

…in un raro momento da Slenderman.

Gli attacchi faticano, Brandon, Chandler e Wiggins combinano 1/8 dalla lunetta ed il punteggio praticamente non si muove, 57-77 a poco più di quattro minuti dalla fine della frazione.

Walton cambia tre elementi schierando Wagner, KCP, Lance e – dopo i due canestri di Josh Okogie – Svi con Chandler. I neo-entrati sono produttivi: Lance completa l’and-one e serve Moe Wagner

…sul perimetro.

I gialloviola si schierano a zona – mal attaccata dai Wolves – e riescono a recuperare ancora con Lance Stephenson ed un libero di Chander. Anthony Tolliver sbaglia due volte dall’angolo, ma i lacustri non riescono a ridurre ulteriormente lo svantaggio, 68-83 prima dell’ultimo periodo.

Timberwolves-Lakers, it’s garbage time

Zu schiaccia subito prima di commettere due banali errori di posizione nella zona, lasciando Gorgui Dieng prima solo nel pitturato e poi libero di colpire da oltre i 7.25.

La gara scorre filata verso la sirena, Taj Gibson e KAT comandano nel pitturato mentre i Lakers continuano a perdere palloni (20) ed a sparacchiare dal campo e dall’arco, 75-100 a 5 minuti dalla fine.

Dopo la sospensione, Walton schiera Lance con Bonga, Svi, Moe e Zubac, mentre coach Tom Thibodeau non si smentisce e tiene ancora in campo Towns.

Wagner, dopo uno scontro con lo stesso KAT, converte l’and-one bevendosi Saric dal palleggio. Thibo finalmente richiama in panca il lungo, due canestri di Ivica Zubac fissano il punteggio finale, 86-108.

Timberwolves-Lakers, 28 per Towns e Wiggins

Ingram (13 con 5/16), Ball (0/4 dal campo, 6 rimbalzi e 4 assist) ed Hart (10 con 3/12) hanno confermato di non poter fornire l’apporto nei termini richiesti da Walton. McGee mai in partita, mentre Zubac (9+8) produce tanto quanto consente in difesa.

A tenere a galla i Lakers ci provano i veterani Chandler (6+10), Lance (14+5+6) e Beasley (11+5) ma ovviamente non basta. Inspiegabilmente fuori dal quintetto KCP (9 con 4/7 in 22 minuti), così come il tardivo ingresso di Svi (4, 2/5).

Tutto si può dire su Wagner (8+5, 3/10) tranne che sia timido, il rookie non si tira indietro e non nega il muso duro a nessuno. Una conclusione sbagliata ed un assist in cinque minuti per Bonga.

Michael Beasley, Los Angeles Lakers vs Minnesota Timberwolves at Target Center

Michael Beasley, Los Angeles Lakers vs Minnesota Timberwolves at Target Center (Ty Nowell, Lakers.com)

Nei Wolves 28+18 per Towns, 28 con 9/23 al tiro per Wiggins, 15+11 per Teague, 12+11 per Gibson. Ma a tenere banco in casa Minnie è il clamoroso esonero di coach Thibo giunto poche ore dopo la fine della gara.

Box Score su NBA.com

Timberwolves-Lakers,  END

Partita non commentabile dal punta di vista tecnico. I Lakers sembravano allo sbaraglio, sia in attacco che in difesa. Troppo, nonostante le assenze.

Assenze pesanti, basti pensare a LeBron James ma che non rendono ammissibile il crollo mentale nei quarti finali contro OKC e NYK così come l’approccio a dir poco molle delle ultime due gare.

Ed i veterani a fine partita non cercano scuse. Tyson Chandler…

<Penso che dobbiamo fare un lavoro migliore, ad essere onesti. Possesso dopo possesso, dobbiamo competere e credo che in questo momento non lo stiamo facendo abbastanza.>

…e Lance Stephenson…

<Penso che siamo ancora buon per poter vincere delle partite. Dobbiamo solo crederci. Penso che i nostri ragazzi non ci credano in questo momento. Non possiamo usare la scusa di quelli che sono fuori. Credo che possiao vincere anche con quelli che sono disponibili adesso.>

…ritengono che i lacustri non sono così brutti come apparsi nelle ultime uscite.

I Los Angeles Lakers tornano subito in campo, nella notte – 2:30 italiane – tra Lunedì 7 e Martedì 8 Gennaio in programma il back-to-back contro i Mavericks all’American Airlines Center di Dallas.

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