Jerry West, la sua carriera, la sua storia fino ai giorni nostri: un uomo, un giocatore veramente speciale, semplicemente MR logo.
“Non ho mai cercato di fare niente di speciale, ho sempre cercato di fare la cosa migliore per la squadra.” Beh, qualcosa di speciale devi averlo fatto per rimanere nella storia del basket, conosciuto come “Mr Logo”. È la storia di un giocatore che per 14 anni ha onorato la stessa maglia: quella dei Los Angeles Lakers, la sua storia è parte stessa della squadra californiana. 1 anello, 1 MVP delle finali, 1 MVP dell’All Star Game lo hanno reso un vincente; passione, talento, dedizione lo hanno reso un campione. Questa è la storia di uno dei giocatori inseriti tra i 50 più forti di sempre , membro Hall of Fame, che può vantare di vedere la sua 44 ritirata, appesa allo Staples Center. Questa è la storia di Jerry West.
Jerry Alan West nasce nei sobborghi di Cheylan, West Virginia il 28 Maggio 1937. Nasce da Howard e Cecil Sue West. La sua infanzia è caratterizzata da povertà, timidezza e iniezioni di vitamine. Jerry era un bambino talmente piccolo da dover ricorrere settimanalmente al medico del paese, il quale, con una scarica di vitamine, faceva di tutto per far si che il futuro Mr Logo rimanesse in piedi e crescesse un pochino. A questa sua statura minuta, si aggiunse a peggiorare la situazione la guerra, quella in Corea, che portò via da Jerry il fratello David, che morì all’età di 22 anni. La timidezza, la mancanza del fratello e la difficile convivenza con i coetanei fecero modo che Jerry s’isolò dal resto del mondo, passando le sue giornate su una barca a pescare. Però il piccolo West era anche appassionato di sport, e uno dei pochi sport praticabile anche in solitaria era proprio la pallacanestro, cominciò così la sua lunghissima relazione con la palla a spicchi.
Alla East Bank, West Virginia però, passo gran parte del suo primo anno in panchina: il fisico era ancora abbastanza leggero per coach Shaver. Quell’estate però Jerry cresce, raggiunge 1.85 cm e arriva addirittura a pesare più di 70 kg. Comincia a vedere il campo sempre con più regolarità, nella posizione di ala minore, e nel giro di poche partite si afferma come uno dei giocatori più interessanti dell’intera nazione, diventando giocatore dell’anno nel suo stato grazie alla sua media di 32.3 punti a gara.
Jerry West le sue origini
Ottenuto il diploma, la sua povera casa nei sobborghi di Cheylan ricevette più di settanta visite da parte di università disposte a tutto pur di ingaggiare West. La perdita di David però unì molto la famiglia, Jerry decise così di non andare troppo lontano, in modo da rimanere vicino a casa. Sceglierà quindi la West Virginia University (WVU), situata a Morgantown. Il primo anno, sotto la guida, di coach Shaush, chiuse la stagione con 17 vittorie e 0 sconfitte, senza dare però il contributo sperato alla squadra. Le cose però migliorarono subito l’anno precedente, quando si prese il ruolo di titolare e iniziò a giocare con continuità. Chiuse l’anno con un’ottima media punti (18.3 ppg) e con più di 11 rimbalzi a partita. Nel suo anno da junior migliorò ancora notevolmente: 26.6 ppg, 13.4 rimbalzi ad allacciata di scarpe valsero la corsa fino alle Final Four NCAA, dove West Virginia perse ma Jerry venne nominato Most Outstanding Player of the year.
Nel suo ultimo anno raggiunse addirittura medie di 30 punti a partita condite da 16 rimbalzi, tirando con il 50% dal campo. Decise quindi di rendersi eleggibile per il draft NBA del 1960, dove viene selezionato, dopo Oscar Robertson, dai Minneapolis Lakers, pronti però a rilocarsi a Los Angeles. Inizia così la sua carriera in NBA.
Il suo primo anno a Los Angeles riaffiorò la sua timidezza giovanile, in un ambiente completamente diverso da quello scolastico. La sua prima stagione non fu eccezionale anche a cause del cambio di ruolo: infatti, dopo aver giocato sempre da ala, nella franchigia californiana diventa una guardia.
Nel 1961 comunque i Lakers raggiungono i Playoff, dove battono in cinque gare i Detroit Pistons, ma vengono eliminati successivamente dai St. Louis Hawks. Le prime Finals arrivarono l’anno successivo, dopo aver battuto ancora una volta i Pistons. Di fronte ci sono i Celtics di Bill Russell. La serie è spettacolare e darà il via ad una delle rivalità tra franchigie più avvincente della storia dello sport. I Celtics riusciranno a cavarsela in 7 gare.
La serie contro i Celtics si ripetette anche nelle Finals dell’anno successivo. Jerry West aveva ormai il controllo delle chiavi tattiche della franchigia: arrivava da una stagione con medie di 27 punti e 7 rimbalzi, ma ancora una volta fu Boston ad avere la meglio. L’anno successivo non andò meglio, i Lakers giocarono male l’intera stagione, aggiudicandosi per un pelo i Playoff, dove vennero sconfitti al primo turno dagli Hawks.
West era ormai un giocatore chiave, soprannominato “The Clutch Man” per la sua freddezza nei momenti decisivi. Nella stagione 64-65 voleva coronarsi definitivamente come giocatore e infilarsi l’anello al dito. Ai Playoff ci sono i Baltimore Bullets. Gara 1 sarà dominata da Jerry che segnerà 50 punti, portando i suoi alla vittoria. Ne segna 52 anche in gara due, portando la franchigia sul 2-0. West ne segnerà 44 e 48 anche in gara 3 e gara 4, ma queste due saranno dei Bullets che pareggeranno la serie. Nella decisiva gara 5 i 42 di West porteranno la squadra alle Finals, dove però, ancora una volta, Boston si sbarazza di Los Angeles in 5 gare. I Celtics sconfiggeranno i Lakers anche nelle Finals ’66: sembra non ci sia soluzione per battere Russell e soci.
La stagione 1967 non è degna di essere ricordata: San Francisco eliminerà West e soci in 4 gare tonde. Nel ’68, dopo aver battuto i Bulls al primo turno, verranno ancora battuti in finale dai Celtics, ma le cose sembrano cambiare con l’arrivo dell’unico centro forte quasi quanto Russell: Wilt Chamberlain. Chamberlain e West sembrano in grado di spaventare chiunque, e infatti, dopo aver battuto gli Hawks (ormai trasferitisi ad Atlanta) e i San Francisco Warriors, raggiungono per la sesta volta i Celtics in finale. Questa volta i Lakers sono convinti di potercela fare, e infatti vincono gara 1 e gara 2, grazie ai rispettivamente 53 e 42 punti di West. Poi però a difendere Mr Logo ci pensò Bill Russell in persona e in 7 gare Boston vinse, ancora.
Jerry West contro i Phoenix Suns
Nei Playoff ’70 ci vollero 7 gare per battere i Phoenix Suns e 4 per spazzare via gli Hawks. Per la prima volta dall’arrivo di West, in finale non c’erano i Celtics, ma bensì i New York Knicks. Sulla carta i Lakers erano nettamente più forti ma in quella serie nulla andò per il verso giusto e in 7 gare i Knicks conquistarono il titolo. Jerry West sembra destinato a non vincere. L’anno successivo persero le finali di conference contro i Milwaukee Bucks. Dopo quest’ennesima bruciante sconfitta West pensò addirittura al ritiro. Per 7 volte era arrivato in finale e per 7 volte aveva perso.
Come nelle più belle storie anche quella di Jerry West a un “lieto” fine, o perlomeno una fine che rende l’amaro meno cattivo. La stagione è quella 71-72, i Lakers sono di nuovo ai Playoff, questa volta con gli occhi della tigre. Al primo turno ci sono Chicago Bulls, West e soci non hanno tempo da perdere e con grinta in 4 gare distruggono la franchigia dell’Illinois. Poi fu la volta dei Bucks, con i quali avevano perso l’anno precedente, ma anche qui non c’è storia: 5 gare e Lakers in finale e anche questa volta è una rivincita, però non contro Boston ma contro i Knicks. Ci vollero 5 gare, al termine delle quali Jerry West per la prima volta, i Lakers per la sesta, diventarono campioni NBA.
“I played terrible basketball in the Finals, and we won… It was particularly frustrating because I was playing so poorly that the team overcame me. Maybe that’s what a team is all about.”
Dopo quell titolo Jerry giocò ancora due stagioni, raggiungendo la finale contro i Knicks vinta però dalla squadra Newyorkese.
Jerry West è stato un campione che ha rischiato di non vedere realizzatoil suo sogno. È stato un re che ha rischiato di non indossare la corona. È stato sicuramente uno dei giocatori