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Houston Rockets, buona la prima: Utah Jazz asfaltati in gara-1

di Dennis Izzo

Parte benissimo il cammino degli Houston Rockets ai playoff, con i Razzi che si aggiudicano gara-1 del primo turno tra le mura amiche, battendo con un netto 122-90 gli Utah Jazz al Toyota Center. I padroni di casa mettono le cose in chiaro sin dal primo quarto (31-24), andando alla pausa lunga sul +15 (59-44).

A trascinare gli uomini di Mike D’Antoni, tornato in panchina dopo aver saltato le ultime tre gare di regular season a causa di un virus intestinale, ci pensa il solito James Harden, che sfiora la tripla doppia: il Barba, infatti, chiude a quota 29 punti, 8 rimbalzi, 10 assist e una stoppata col 42% al tiro (11/26) e il 40% da dietro l’arco (4/10) in appena 33’, ma non è l’unico a mettersi in mostra.

Da segnalare anche la prova più che positiva di Clint Capela, che fa registrare una doppia doppia da 16 punti, 12 rimbalzi, 2 assist e una stoppata col 61.5% dal campo (8/13). Anche P.J. Tucker e Eric Gordon vanno in doppia cifra, facendosi trovare pronti da dietro l’arco: il primo mette a referto 11 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 2 palle recuperate col 50% al tiro (4/8) e il 43% da tre (3/7), il secondo si rende autore di 17 punti e 2 stoppate col 50% dal campo (5/10) e il 60% dalla lunga distanza (3/5).

Fondamentali anche i contributi di Chris Paul – che non parte benissimo ma riesce comunque a mettere la sua firma sulla vittoria con 14 punti, 3 rimbalzi, 7 assist, un recupero e una stoppata col 58% al tiro (7/12) – Danuel House e Kenneth Faried, con questi ultimi due che vanno in doppia cifra in uscita dalla panchina: 11 punti, 2 rimbalzi, un assist, una steal e una stoppata in 25’ per il primo, 11 punti e 6 rimbalzi con l’80% dal campo (4/5) e il 100% da dietro l’arco (1/1) in 16’ per il secondo.

Houston Rockets inarrestabili, poco da fare per i Jazz

James Harden sfiora la tripla doppia in gara-1: per lui 29 punti, 8 rimbalzi e 10 assist in 33′.

I Rockets giocano molto bene e sono bravi a non sfaldarsi nemmeno quando Utah sembra dare l’impressione di poter tornare in partita. I Razzi fanno un buon lavoro di squadra, limitando al massimo l’attacco dei Jazz, tenuti al 38% dal campo (30/77) e a un pessimo 25% dalla lunga distanza (7/27). Oltre a ciò, Houston si aggiudica anche il duello sotto le plance (42-41 rimbalzi e 6-2 stoppate), perde meno palloni (10-18) e segna più del doppio dei punti da palle perse rispetto agli avversari (24-11).

Per ciò che concerne gli ospiti, sono soltanto quattro i giocatori in doppia cifra. Il miglior realizzatore della franchigia di Salt Lake City è Rudy Gobert, autore di un career-high da 22 punti ai playoff, con 12 rimbalzi catturati, un assist e una stoppata con l’80% al tiro (8/10). Alle sue spalle Donovan Mitchell, che mette a referto 19 punti, 5 rimbalzi e un recupero col 39% dal campo (7/18) e il 43% dalla lunga distanza (3/7).

Tutto sommato positive anche le prestazioni di Ricky Rubio (15 punti, 3 rimbalzi, 6 assist e 2 palle recuperate con 5/11 al tiro) e Derrick Favors (13 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, un recupero e una stoppata con 5/8 dal campo), mentre Joe Ingles non riesce a incidere e si ferma a 3 punti, 4 rimbalzi, 5 assist e 2 recuperi col 25% al tiro (1/4) e Jae Crowder non fa la differenza in uscita dalla panchina, facendo registrare appena 9 punti e 3 rimbalzi con un pessimo 11% dal campo (1/9) in 20’.

La second unit dei Rockets si rivela un’arma in più, con House, Faried, Rivers e Green che combinano per 35 punti – rispettivamente 11, 11, 4 e 9 – col 52% al tiro (13/25), mentre quella dei Jazz fa totalizzare appena 18 punti, di cui 11 tra Crowder e O’Neale (2/14 dal campo, 1/9 da tre).

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