Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Nascondersi in bella vista: la surreale vicenda Bryan Colangelo

Nascondersi in bella vista: la surreale vicenda Bryan Colangelo

di Davide Lippolis
Bryan Colangelo

“Hiding in plain sight” significa letteralmente nascondere in piena vista ed è un’espressione inglese utilizzata per descrivere una tecnica narrativa adottata da registi e scrittori per ingannare e sorprendere il pubblico, svelando in modo apparentemente casuale un dettaglio che, analizzato attraverso una diversa prospettiva una volta terminata l’opera, avrebbe potuto svelarne anticipatamente il finale. Nel capolavoro di Cristopher Nolan “The Prestige” ad esempio, un particolare a prima vista irrilevante preannuncia il colpo di scena conclusivo in un modo così evidente da indurre lo spettatore a recuperare dall’inizio l’intero film, chiedendosi stupito come abbia potuto farsi abbindolare così facilmente dall’autore. O forse, come spiegato perfettamente dalla brillante analisi realizzata dal canale Youtube Nerdwriter1, siamo proprio noi, il pubblico, a voler essere ingannati per poter poi essere piacevolmente in grado di ricostruire gli eventi ricollegando tutti gli indizi esposti illogicamente in bella vista. È questa la motivazione che spiega probabilmente, l’interesse e lo scalpore generati dalla surreale vicenda riguardante il legame più o meno diretto tra Bryan Colangelo (President of Basketball Operations dei Philadelphia 76ers) e alcuni account Twitter riportanti informazioni sensibili relative alle strategie della franchigia e pesanti critiche rivolte a dirigenti e giocatori: una situazione paradossale, esplosa qualche settimana fa grazie all’indagine compiuta dal sito web The Ringer e destinata a cambiare irrimediabilmente il nostro modo di interpretare quello che lo stesso articolo descrive come “il sempre più sottile confine tra personale e pubblico, privato ed anonimo, autentico ed irreale”.

Nascondersi in bella vista: Nerdwriter1, Cristopher Nolan e, meglio specificarlo, numerosi spoiler riguardanti il film “The Prestige”

Il caso Bryan Colangelo

Aprile 2016: Bryan Colangelo viene assunto all’interno del management dei Philadelphia 76ers sostituendo suo padre Jerry nel ruolo di President of Basketball Operations e causando di fatto, le dimissioni del precedente General Manager della franchigia Sam Hinkie: un incarico, quello affidato alla famiglia Colangelo dal proprietario dei Sixers Joshua Harris, fortemente incoraggiato (come rivelato dal giornalista ESPN Brian Windhorst) dal Commissioner della Lega Adam Silver, proprio per mettere la parola fine sulla gestione spericolata ed improntata al tanking dello stesso Hinkie.    

Bryan Colangelo

il fu President of Basketball Operations dei Sixers, Bryan Colangelo

Aprile 2016: nello stesso periodo in cui Bryan Colangelo entra a far parte della dirigenza di Philadelphia, viene creato un account Twitter registrato con il nome Eric jr che dichiara di scrivere da “South Philly”. Su questo profilo, Eric Jr pubblica, tra il 2016 e il 2017, numerosi tweet difendendo le scelte di Colangelo in risposta alle critiche dei tifosi dei Sixers, puntando il dito verso l’operato di Hinkie e arrivando addirittura a svelare alcuni controversi retroscena riguardanti il General Manager dei Toronto Raptors Masai Ujiri (impegnato secondo l’autore dei messaggi a godersi i soldi derivanti dalla sua estensione contrattuale), la moglie di Dwyane Wade Gabrielle Union (colpevole di un comportamento maleducato nei confronti di un fan in occasione di una delle partite disputate dalla guardia degli Heat durante le Olimpiadi di Pechino 2016, a cui tra l’altro lo stesso Colangelo aveva partecipato in veste di managing director del team Statunitense), Jahlil Okafor (protagonista di alcuni test fisici fallimentari che avrebbero compromesso alcune trade pianificate da Colangelo e su cui lo stesso Eric jr suggeriva di indagare a blogger e giornalisti), Nerlens Noel (descritto come un avvoltoio interessato solo a guadagnare ancora più soldi” e Joel Embiid (il quale nel febbraio 2017 avrebbe dichiarato allo staff sanitario di Philadelphia di sentire dolore alle ginocchia per poi essere ripreso ad un concerto intento a ballare e a divertirsi).

Uno dei tweet riportati nell’articolo di The Ringer in cui Eric Jr critica Gabrielle Union

Giugno 2016: la prima mossa della gestione targata Bryan Colangelo è la scelta di Ben Simmons con la prima scelta assoluta al draft 2016: i 76ers ora possono contare su un nucleo di giocatori giovani a di grande talento che, attraverso gli ottimi risultati ottenuti nella stagione 2017 – 2018, riporteranno in auge la franchigia di Philadelphia dopo l’impressionante striscia di record negativi accumulati negli ultimi anni.

Febbraio 2017: l’utente Still Balling apre il proprio account Twitter: su questo e altri due profili (Enoughunkownsources, creato nel novembre 2017 e HonestAbe, creato nel dicembre 2017) non solo vengono seguiti gli stessi account scelti da Eric Jr, ma vengono anche pubblicati tweet molto simili sia nei contenuti che soprattutto, nel linguaggio: ad esempio, nove mesi dopo la pubblicazione di un messaggio in cui Eric jr si diceva pronto a salire su una scala per prendere a calci Embiid, Enoughunkownsources scrive che se avesse “una scala di medie dimensioni” gli piacerebbe “ficcare un po’ di buon senso nella testa di Joel”. Oltre a prendere ancora una volta di mira l’uomo autoproclamatosi The Process (per il quale venne addirittura suggerito di accettare un improbabile scambio con l’ala grande dei New York Knicks Kristaps Porzingis), Hinkie, Ujiri, Okafor e Noel, questi profili iniziano ad alimentare dicerie riguardanti perfino il coach di Phila Brett Brown e la prima scelta assoluta (ottenuta da Colangelo attraverso un discusso scambio con i Boston Celtics ed invocato un mese prima da un tweet di un tifoso Sixers che, preparare il meme di Jackie Chan con la testa che sta per esplodere, ricevette misteriosamente il like proprio da Still Balling) Markelle Fultz: quest’ultimo in particolare è al centro di alcune sgradevoli considerazioni espresse in 140 caratteri in cui vengono ricollegati i problemi alla spalla del giovane playmaker agli sconsiderati metodi di allenamento ordinati dal suo “allenatore/mentore/figura paterna”, il quale si insinua inoltre abbia peggiorato la situazione familiare di Markelle intrattenendo una relazione sentimentale con sua madre.

Il tweet pubblicato da Still Balling in cui vengono ricollegati i problemi alla spalla di Markelle Fultz al metodo di allenamento consigliatogli dal suo “mentore”

Settembre 2017: in seguito ad un anomalo tweet in terza persona, scoppia il caso riguardante il presunto profilo privato con cui Kevin Durant avrebbe risposto per mesi in forma anonima ai suoi haters: nascondere (forse un po’ troppo) in bella vista.

Maggio 2018: il reporter Ben Detrick contatta i Philadelphia 76ers chiedendo un commento riguardo al legame tra Bryan Colangelo e gli account Twitter Eric jr e phila1234567 (un altro profilo che Colangelo dichiarerà al giornalista di The Ringer di aver utilizzato unicamente per “monitorare la propria organizzazione ed altri fatti d’attualità”). Nel giro di poche ore i tre account Still Balling, Enoughunkownsources e HonestAbe, di cui Detrick aveva deciso appositamente di non discutere con i rappresentanti dei Sixers per non destare ulteriori sospetti, passano dall’essere profili pubblici a profili privati. Still Balling (account che aveva imprudentemente confermato come “follower privato” un profilo anonimo creato appositamente dallo stesso scaltrissimo Detrick per continuare a seguire l’attività di Eric jr, phila1234567, Still Balling, Enoughunkownsources e HonestAbe nel caso in cui la loro attività non fosse più stata pubblica) smette bruscamente di postare contenuti e cessa addirittura di seguire più di 35 profili Twitter collegati in qualche modo alla figura di Colangelo. Una settimana dopo la prima richiesta di chiarimenti, Detrick contatta nuovamente la dirigenza dei Sixers svelando i suoi sospetti riguardo al possibile legame tra il President of Basketball Operations e tutti e cinque gli account: Colangelo dichiara attraverso un comunicato stampa “di non avere alcun legame con nessuno dei profili portati alla sua attenzione” a parte phila1234567 e di non essere a conoscenza né di “chi potrebbe esserci dietro”“di quali siano le motivazioni che potrebbero aver spinto ad utilizzarli”. L’inchiesta di The Ringer intanto viene pubblicata, scatenando immediatamente un enorme clamore mediatico.

Giugno 2018: in seguito ad un’indagine interna condotta dai Philadelphia 76ers in merito al caso illustrato dal sito web The Ringer, Bryan Colangelo rassegna le proprie dimissioni dal ruolo di President of basketball operations e General Manager della franchigia. L’italiana Barbara Bottini, moglie dell’ormai ex dirigente dei Sixers, dichiara di aver creato gli account Twitter in questione e di averli gestiti personalmente: nonostante sia stato appurato con una sostanziale certezza che lo stesso Colangelo fosse la fonte da cui provenivano le informazioni sensibili contenute nei tweet, non è stato possibile determinare con sicurezza se egli fosse o meno a conoscenza dell’esistenza degli account prima della pubblicazione dell’articolo di Detrick.

Bryan Colangelo e sua moglie Barbara Bottini

L’eco mediatico della vicenda Bryan Colangelo

Come accennato più sopra, l’inevitabile epilogo di una vicenda così surreale ha richiamato ulteriormente l’attenzione di numerosi fan/detective dell’ultima ora. Difatti, in un contesto mediatico che si nutre di scandali e complotti come quello Statunitense, un’indagine in grado di ricollegare dettagli così irrazionalmente sotto gli occhi di tutti ha generato un ancor più insensato susseguirsi di notizie: dalle ingegnose ricerche dei tifosi dei Sixers che hanno dimostrato una corrispondenza quasi certa tra il numero di telefono della signora Colangelo e l’indirizzo mail collegato all’account Still Balling, ai commenti pubblicati dagli stessi supporter sulla pagina Facebook di The Ringer in cui Bill Simmons (fondatore del sito non che noto tifoso dei Boston Celtics) veniva accusato di aver volontariamente compromesso un’offseason fondamentale per il futuro di Phila, passando infine per le sempre più insistenti voci secondo cui l’ex General Manager dei Cleveland Cavaliers David Griffin sia diventato il candidato numero uno per sostituire Bryan Colangelo, favorendo, tra l’altro, un prossimo arrivo di LeBron James in Pennsylvania. Così, mentre i bookmakers invitano addirittura (come riportato dal giornalista ESPN Jeff Goodman) a scommettere sul prossimo giocatore scoperto ad utilizzare un account anonimo sui Social, tutta la NBA rimane con le antenne alzate alla ricerca dei prossimi indizi esposti in bella vista.

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