Tempo di valutazioni nei front office delle squadre senza più nulla da chiedere alla loro stagione: I Chicago Bulls del duo John Paxson-Gar Forman sarebbero ancora in lotta per l’ottavo posto della Western Conference ed un ritorno ai playoffs, possibilità però dovuta al livello mediamente basso delle squadre “a sud” dei Brooklyn Nets, a partire dai poco brillanti Orlando Magic.
A Chicago, come riportato da Joe Cowley del Chicago Sun-Times, se John Paxson dovrebbe sfuggire alle ire del proprietario Michael Reinsdorf, molto meno salda sarebbe la posizione del general manager Gar Forman. I colloqui preliminari per una nuova figura nel front office sarebbero già partiti, e l’intenzione di Reinsdorf sarebbe quella di reindirizzare Forman ad altre mansioni, prevalentemente di scout.
Il progetto dei Bulls consiste nell’individuare di fianco a Paxson, che gode della “fiducia piena” della proprietà, una figura di spessore, e di maggior autonomia rispetto a Gar Forman. Anche il posto di Doug Collins, veterano delle panchine NBA ed oggi executive, dovrebbe essere confermato.
Un cambio al vertice, benché parziale, potrebbe coincidere con un cambio in panchina: nonostante i proclami e la fiducia riposta in coach Jim Boylen, i risultati deludenti di questa stagione potrebbero costare la riconferma all’ex assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs.
In campo, ed al netto degli infortuni, il nucleo costituito da un Zach LaVine in crescita, da Lauri Markannen, Wendell Carter Jr e dal rookie Coby White non appare oggi abbastanza competitivo da portare la squadra al livello successivo ed a competere seriamente per un posto ai playoffs. White e Carter sono due prospetti di talento ed interessanti, l’involuzione di Markkanen in questa stagione (contraddistinta da problemi fisici, va detto) un segnale invece preoccupante: il finlandese e Kris Dunn furono assieme a LaVine la contropartita ottenuta nel 2017 per Jimmy Butler.
Dal draft sono arrivati negli ultimi anni giocatori come Denzel Valentine (oggi ai margini delle rotazioni di coach Boylen), Chandler Hutchison, il tedesco Paul Zipser e Bobby Portis, giocatori che non vestono più la maglia dei Bulls. Il lungo da Arkansas Daniel Gafford ha mostrato in questa stagione potenziale da giocatore di rotazione, in un reparto però coperto da Carter e Markkanen, mentre oggi nessuno tra Dunn, Coby White, Tomas Satoransky e Ryan Arcidiacono si è rivelato essere la soluzione per una squadra priva di una point-guard di livello.