Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Jrue Holiday: X Factor di Nola e incubo di Damian Lillard

Jrue Holiday: X Factor di Nola e incubo di Damian Lillard

di Giacomo Manini
Jrue Holiday rumors

Jrue Holiday ha disputato una stagione strepitosa, specialmente da dopo l’infortunio di Cousins quando è stato chiamato a salire di livello per permettere ai Pelicans di raggiungere i playoff. Nelle prime due partite della serie contro Portland si è visto un giocatore ancora superiore, difensivamente ha cancellato Lillard (non pincopallino) e in attacco è stato determinante. Perché però si parla così poco di Holiday? New Orleans è uno small smarket e le poche attenzioni che gli si rivolgono sono quasi esclusivamente per Anthony Davis, adesso non si può più ignorare il prodotto di UCLA.

Alvin Gentry, intervistato dopo Gara 2, (dopo aver constatato l’assenza di Kawhi Leonard) parlando di Jrue e del suo essere incisivo sui due lati del campo, ha detto questo:

Potrei risultare fazioso, ma se voi sapete dirmi un miglior two-way player che giochi nella NBA al momento, sono pronto ad ascoltarvi. Per ciò che gli si chiede di fare in difesa e per quello che gli si chiede di fare in attacco, penso abbia disputata davvero una partita grandiosa.

Damian Lillard finora è stato marcato il più delle volte dall’ex Philadelphia e nelle prime due uscite stagionali nei playoff ha tirato col 31% dal campo, 31% da 3, rapporto assist-turnover di 11-7 e un plus/minus di -11. Sicuramente non ci sono soltanto meriti della difesa, ma anche demeriti di Portland ad esempio nel forzare più volte il cambio su Rondo, giocatore che Dame può mettere maggiormente in difficoltà specialmente nei pick-and-roll. Holiday difensivamente è però un fattore fondamentale per le sorti dei Pelicans, perchè spessissimo si deve prendere in consegna avversari con più chili e centimetri di lui per coprire le lacune dei vari Moore, Miller ecc. Tatticamente è molto intelligente, il che lo fa entrare nelle grazie di qualsiasi allenatore, comunque non si fa problemi a sporcarsi le mani e ne sono l’esempio le 1.5 rubate di media e le 0.8 stoppate a partita.

Jrue Holiday, Molto più di una ‘spalla’

L’ex Sixers ha dimostrato di non essere un semplice Robin per il Batman-Davis, ha saputo integrarsi con Rondo formando un backcourt duo di tutto rispetto per i playoff (perché mi sembra abbastanza evidente che il Rajon della regular è il gemello più scarso). In gara 1 contro i Blazers Holiday ha messo a segno: 21 punti (10/20 50% dal campo), 2 assist 7 rimbalzi, +12 plus/minus. In più lui e Rondo hanno tenuto sia McCollum che Lillard sotto i 20 punti, 18 e 19 rispettivamente. Gara 2 è stato il manifesto della campagna #RoadToAsg2019, il ritorno di Jrue all’All Star Game è tutt’altro che improbabile: 33 punti (14/24 58.3% dal campo, 2/5 da 3 e 3/4 ai liberi), 9 assist, 3 rimbalzi e +12 plus/minus.

Nella prima azione aspetta Turner dentro l’area invitandolo al tiro da 3, decisamente non la specialità della casa, poi tiene l’uno contro uno e lo costringe a un tiro difficilissimo che l’avversario puntualmente sbaglia. Nella seconda azione stoppa Lillard dopo essere passato sul blocco di Nurkic, prendendo il tempo a Dame in modo superlativo. 

Jrue Holiday dopo l’All Star Game: un vero fattore

Il rendimento dopo l’All-Star Game della guardia di New Orleans è stato di assoluto livello, mettendo a segno:

  • 19.8 punti,
  • 4.9 rimbalzi
  • 7.2 assist di media
  • tirando col 37.6% da tre

Prima della gara delle stelle i dati erano: 18.6 punti, 4.3 rimbalzi e 5.5 assist col 32.5% da tre). Le statistiche (ad eccezione di quelle super avanzate) non sono l’ideale per valutare un cestista come Holiday, in quanto i cosidetti ‘intangibles’ non vanno a referto e nemmeno la leadership che giornalmente mette sul parquet per aiutare i suoi a vincere.

La serie contro Portland riprende stanotte allo Smoothie King Center, gli “aggiustamenti” di Terry Stotts saranno molto interessanti da vedere perché qualora i Blazers non dovessero fare nulla di diverso in termini di scelte-gioco difficilmente avranno possibilità di ribaltare lo 0-2 attuale. E’ lecito aspettarsi la continua ricerca del pick-and-roll su Rondo da parte di Dame, quintetti più bassi con Aminu da 5 e Harkless più in campo (0 minuti in gara 1, 27 in gara 2), almeno uno tra Nurkic e Collins, il rookie che bene ha fatto finora, deve essere più incisivo in attacco per restare in campo. Dall’altra parte i Pelicans continueranno a difendere forte, a sporcare il gioco avversario e in caso di quintetti small ball per Stotts, si andrà il più possibile da The Brow per far pagare i mismatch. Per essere una serie del primo turno è davvero una splendida sfida tra due squadre equilibrate, finora l’esperienza di Rondo, la durezza sui due lati del campo di Holiday e qualche errore di troppo di Portland ha evidenziato un gap che però può essere ridotto nelle prossime uscite.

In tutto questo stop sleeping on Jrue Holiday, ‘cause is a bad boy! #RoadToAsg2019

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