Home NBA, National Basketball AssociationApprofondimenti Danilo Gallinari: una storia di talento, sfortuna e non solo

Danilo Gallinari: una storia di talento, sfortuna e non solo

di Andrea Ranieri
Danilo Gallinari

Di solito, per dare un tono metaforico alla carriera di uno sportivo o chicchessia, si usa l’espressione di “canto del cigno” in riferimento all’ultimo grande acuto della persona in questione, oggi noi vogliamo cambiare specie e raccontarvi del canto di un animale certamente meno nobile ma, in questo caso, non meno interessante: parleremo del canto del Gallo, di Danilo Gallinari. Con l’iniziale maiuscola, sì, perché il gallo in questione compone la propria musica con uno strumento un po’ diverso dalle corde vocali, il pallone da basket. Partendo dai primi pigolii, per arrivare agli acuti e alle perdite di voce, racconteremo la storia di Danilo Gallinari.

Danilo Gallinari, gli inizi: una nuova speranza per il basket italiano

Otto agosto 1988: già la data di nascita è significativa per Gallinari, che in quel ricorrente numero 8 individua quello che lo accompagnerà, appoggiato sulla schiena, per tutta la carriera. Figlio del cestista Vittorio Gallinari, l’approccio col parquet è quasi automatico per il giovanissimo Danilo, che comincia la propria storia vicino a casa, tra il Sud-Est milanese e il Lodigiano, giocando in due prestigiosi settori giovanili, quello di MilanoTre prima, quello di Casalpusterlengo poi, dove è compagno di squadra di Pietro Aradori. Ha solo sedici anni quando entra nel roster della prima squadra e colleziona 28 presenza in serie B d’Eccellenza, nella stagione 2004-2005, attirando su di sé le lusinghiere attenzioni degli scout dell’Olimpia Milano. La società meneghina, in cui a suo tempo militò già papà Vittorio, non si lascia sfuggire la ghiotta occasione e si assicura il Gallo per l’anno successivo, mandandolo a giocare in prestito in LegaDue, alla Edimes Pavia. Un brutto infortunio non gli impedisce di chiudere il campionato a 14,5 punti di media.

Danilo Gallinari

Danilo Gallinari, fin da giovanissimo, si fa notare nella sua Italia

La formula del prestito prevedeva che Danilo Gallinari potesse giocare comunque qualche gara di Eurolega: il 17 novembre 2005, a soli 17 anni, fa il suo esordio nella massima competizione continentale contro l’Asseco Prokom. Nella stagione successiva compie il grande salto, entrando a far parte stabilmente del roster dell’Armani Jeans e conseguendo il premio di miglior under 22 del campionato. La stagione 2007-2008 (ancora il numero otto, guarda a caso) è quella della consacrazione definitiva: in serie A è il miglior realizzatore italiano; il 23 aprile si dichiara eleggibile per il Draft NBA e il giorno successivo vince il Rising Star Trophy dell’Eurolega, chiusa a quasi 15 punti di media. Il 27 giugno 2008, giorno in cui Danilo Gallinari viene chiamato con la sesta scelta assoluta dai New York Knicks, il basket italiano ha la conferma definitiva di avere fra le mani una futura stella.

New York: Danilo Gallinari tra ostilità, infortuni ed esplosione

L’inizio è subito dei più difficili: dopo sole due partite di stagione regolare, Gallinari è costretto a fermarsi per problemi alla schiena, non riuscendo a guadagnarsi il rispetto di quel pubblico che lo ha fischiato in sede di Draft. Il suo rientro avviene solo il 17 gennaio del 2009, contro Philadelphia, in una partita chiusa con 6 punti a referto. Il finale di stagione gli è utile per fare la conoscenza del mondo e del gioco NBA e lo prepara alla stagione seguente. Il 2009-2010 vede il Gallo in grado di saltare una sola partita in tutta la regular season, dando così prova tangibile del suo immenso talento. E’ un’annata che regala successi individuali al lodigiano, che viene convocato per l’NBA Rookie Challenge e per la gara del tiro da tre punti all’All Star Game.

Danilo Gallinari

La storia di Danilo Gallinari con i Knicks non è stata solo rose e fiori

Proprio quando la sua storia d’amore con New York sembra decollare, Danilo Gallinari viene sacrificato sull’altare di uno dei migliori giocatori della Lega, Carmelo Anthony, reduce da ottime stagione ai Denver Nuggets. L’italiano è coinvolto nello scambio e, il 22 febbraio 2011, si vede costretto a far le valigie per trasferirsi in Colorado, dove i tifosi sperano che sarà in grado di colmare la pesante perdita.

Denver: Danilo Gallinari diventa (quasi) una superstar

Nella prima mezza stagione nella montuosa Denver, l’ala, complice qualche infortunio, disputa 19 partite totali, tra cui cinque ai playoff, in cui totalizza 12 punti di media, mostrando qualche sprazzo del proprio talento. La crescita è costante e, nella stagione 2011-2012, Gallinari si avvia a diventare la prima opzione offensiva dei Nuggets, dimostrandosi un degno erede di Melo. Il 21 gennaio 2012 fa registrare il proprio career-high in NBA con 37 punti contro la sua ex-squadra (18/20 ai liberi). L’annata seguente ci fa ammirare Danilo Gallinari in versione trascinatore: con quasi 17 punti di media trascina, insieme al playmaker Ty Lawson, i Denver Nuggets ai playoff, aggiornando anche la propria miglior prestazione in carriera: il 28 dicembre 2012 fa grandinare 39 punti sulla testa dei Dallas Mavericks. L’entusiasmo dei tifosi di Denver in vista dei playoff viene spento il 5 aprile del 2013: la (s)fortuna gira ancora una volta, e Danilo, proprio in una gara contro i Mavs, si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Sarà costretto a saltare tutta la stagione successiva.

Danilo Gallinari

Danilo Gallinari si consacra come stella a Denver, ma la sfortuna lo colpisce ancora

La stagione 2014-2015 lo vede ancora saltare diversi incontri a causa dei rimasugli dell’infortunio al ginocchio, ma questo non gli impedisce di mettere a referto le due migliori prestazioni della sua carriera: i 40 punti contro Orlando e i 44 ancora contro Dallas. Le due annate seguenti non sono caratterizzate da miglior fortuna dal punto di vista fisico, ma confermano che Danilo Gallinari è diventato un grande scorer: chiude le due stagioni, rispettivamente, a 19.5 e 18.2 punti per allacciata di scarpa. Il primo luglio del 2017 decide di diventare free agent.

 

Los Angeles: la voce del Gallo si affievolisce?

La scelta ricade sui Los Angeles Clippers di Doc Rivers, alla disperata ricerca di un’ala piccola con punti nelle mani. Il buon inizio della squadra e anche di Gallinari viene subito frenato dagli ennesimi problemi fisici di quest’ultimo. Nella prima parte di stagione, infortuni muscolari al gluteo lo tengono a lungo ai box. Una volta rientrato, bastano poche partite perché soggiunga un nuovo intoppo: la mano destra, già fratturata l’estate precedente con la Nazionale, fa nuovamente crac, mettendo fine alla stagione di Danilo Gallinari, chiusa con appena 21 partite giocate. Il canto del Gallo si fa sempre più roco e flebile, schiacciato dalla sorte spesso maligna, ma la Los Angeles dei Clippers e, soprattutto, l’Italia della palla a spicchi, sperano che quelle corde vocali si riassestino, per tornare ad intonare la stupenda sinfonia che sono in grado di generare, fatta di palloni che rimbalzano e retine che frusciano.

Good first game… now rest and relax… alla prossima partita #atuttomotore

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