Situazione Iniziale dei Lakers
Nelle prime pagine, il romanzo comincia a prendere vita descrivendo luogo, tempo e personaggi principali. La vita di costoro è sostanzialmente tranquilla, quotidiana. Pensate al primo capitolo de “Il Signore degli Anelli”, con l’accurata descrizione della Contea, degli Hobbit e della festa di compleanno di Bilbo Baggins.
In quel di Los Angeles, la situazione iniziale è ben rispecchiata nelle prime gare stagionali. Il luogo è ovviamente lo Staples Center, storica arena losangelina, condivisa con i Clippers. I protagonisti sono invece i giovani virgulti, rookie, sophomore, e qualche zio un po’ svitato.
La preseason è interlocutoria. Sprazzi di buon gioco si concretizzano in sconfitte, lasciando presagire una stagione non tanto migliore rispetto alle ultime due (probabilmente le peggiori della franchigia). Ma il pubblico è paziente, dopo anni di sofferenze e con ancora la tristezza nel cuore per l’addio del proprio beniamino. Coach Walton lavora con pazienza e stila un piano d’azione. Invece che lanciare tutti i suoi prospetti in quintetto, alterna in sostanza due squadre, composte da giovani e veterani. Le caratteristiche dei giocatori vengono amalgamate, inserendo ottimi tiratori accanto a arcigni difensori del pitturato.
Il risultato è un avvio molto al di sopra delle aspettative. Dopo qualche settimana il record sembra l’ottimo voto di un tema liceale: 10/10.
Young e Russell bombardano le retine avversarie con piogge di triple, Randle flirta con la tripla doppia in più occasioni e lo stesso SwaggyP dimostra di aver finalmente raggiunto lo status di 3&D, con capacità difensive per lui inusuali.
Dalla panchina Williams e Clarkson annichiliscono le riserve avversarie, supportati da un Ingram timido ma onesto nel non forzare i possessi. Mentre dall’altra parte del campo, le stoppate di Nance e il ringhio di Tarik Black tengono a bada quasi ogni sussulto dei malcapitati antagonisti.
Ma la situazione iniziale non può perdurare a lungo.