Tyler Cain attera a Pesaro: la telenovela dell’estate pesarese 2020 è giunta a termine come tutti i tifosi della VL avrebbero sognato, ovvero con la fumata bianca e la firma del centro proveniente da Brescia: è stato proprio lo stesso giocatore statunitense ad essere decisivo nel convincere la Germani a chiudere il contratto in essere.
Tyler Cain-Pesaro: la carriera del giocatore
Nato a Rochester, Minnesota, il 30 giugno 1988, Tyler Cain si appresta a giocare la sua quarta stagione consecutiva in Italia, la quinta in totale: è infatti arrivato in Italia nell’estate 2013 per giocare nella Fulgor Libertas Forlì in A2 dove ha avuto la sua miglior stagione per punti a partita (17,0) e grazie alla quale ha ottenuto la chiamata in Pro A per giocare con il Pau-Lacq-Orthez; rimane in Francia per altri due anni giocando per il DJA Djion nel 2015-16 e poi per lo Chalons-Reims Basket l’anno successivo segnando 9.9 punti di media con 7 rimbalzi e 2.1 assist (suo massimo in carriera).
Ritorna in Italia nell’estate 2017 chiamato da coach Attilio Caja a Varese, grazie al quale diventa uno dei centri più forti degli ultimi campionati, sopratutto per la sua efficienza difensiva; nel suo primo anno contribuisce a riportare ai playoff la Pallacanestro Varese con la testa di serie numero sei, salvo poi perdere ai quarti contro Brescia.
La sua miglior stagione in carriera la sforna l’anno dopo, quando domina sotto i tabelloni e chiude l’anno a 9.7 punti e 10.8 rimbalzi: cifre che non passano inosservate, rendendo impossibile un rinnovo con l’Openjobmetis, ma materializzando il trasferimento a Brescia, dove prima dello stop a causa del Covid-19 i numeri raccontavano di 10.3 punti e 7.2 rimbalzi.
Cain rappresenta un vero colpaccio, reso possibile dalla pazienza della dirigenza pesarese, che ha puntato sull’esperto centro per riaccendere l’entusiasmo della città: il pivot tanto voluto da Repesa per costruire una difesa di grande livello è arrivato.
Ora il mercato della Vuelle si concentrerà sulla ricerca di un playmaker di esperienza, che andrà a formare il tanto agognato “triangolo” più volte menzionato dal coach croato insieme alla guardia e al centro.