L’Olympiakos l’ha fatto di nuovo. La squadra di Sfairopoulos ha raggiunto per l’ennesima volta le F4 di Eurolega. La carta d’identità avanza, gli interpreti non cambiano e i risultati restano sempre gli stessi. Ogni membro inserito non va ad inficiare la solidità di un gruppo consolidatosi nel tempo. Spanoulis e Printezis sono i leaders di una squadra che, pur partendo apparentemente svantaggiata rispetto alle altre, ha ancora voglia di stupire l’Europa. Quando l’Oly è partita da sfavorita poi ha sempre fatto bene, ricordate tutti il 2013 no? Quest’anno le ambizioni non sono diverse; il destino ha messo di fronte ai greci l’armata russa del CSKA; questo non spaventa il team ellenico abituato da sempre a giocare partite di questo calibro.
L’esperienza del team del Pireo dovrà fare ancora una volta la differenza; ah già ci sarebbe anche il Pireo, non proprio il luogo più semplice del mondo dove giocare.
Olympiakos, una stagione ad alto livello
L’Olympiakos ha vissuto la sua solita,classica, stagione su livelli altissimi. La squadra greca ha chiuso al terzo posto in regular season, alle spalle delle armate Real Madrid e CSKA, con un record di 19-11. Gli ellenici hanno vissuto una annata tranquilla; solo poche squadre sono riuscite a metterli seriamente in difficoltà. Parlare dell’Oly rischia spesso di diventare anche monotono: la loro programmazione è perfetta e i risultati arrivano costantemente. Durante la stagione più volte Sfairopoulos ha mischiato le carte rendendo la sua squadra imprevedibile. Neppure i lunghi infortuni di Hackett, Spanoulis e Printezis hanno condizionato più di tanto le ambizioni bianco-rosse. In terra greca il gruppo viene prima del singolo; a meno che il singolo non si chiami Vassilis Spanoulis, in tal caso un pensierino in più va fatto.
Ma dopotutto, a pensarci bene, come si fa a non innamorarsi dell’ Olympiakos? E’ impossibile non farlo. La squadra gioca un basket che è il giusto mix tra modernità e tradizione della nobile scuola greca. Circolazione di palla volta a coinvolgere ogni membro della squadra; movimento costante volto ad aggirare la difesa, transizioni veloci in contropiede, velocità di pensiero e di azione. Inoltre l’Oly è anche una tra le migliori difese della competizione: l’intensità e l’attenzione messa in ogni possesso sono davvero encomiabili. Per battere il CSKA ci sarà bisogno di tutto quello detto finora, forse anche di più.
I playoff e il grande spavento
I playoff si sa in genere sono l’humus ideale per squadre così esperte. Eppure i greci hanno preso un bello spavento nella serie contro il coriaceo Anadolu Efes. La sfrontatezza e la voglia d stupire degli uomini di Perasovic per poco non hanno giocato un brutto scherzo ai greci. Tuttavia alla fine Spanoulis, assoluto protagonista della serie, ha preso per mano la sua squadra, come fa da anni, e quasi come un padre l’ha accompagnata alla vittoria. L’ Efes è rimasto impotente a guardare l’ennesimo capolavoro di questa meravigliosa squadra cinica e allo stesso tempo spettacolare.
Le F4 sono arrivate ancora una volta e come sempre l’Olympiakos non si tirerà indietro. I greci venderanno carissima la pelle perché dalle parti del Pireo arrendersi è una parola che non conoscono. Non importa il valore dell’avversario, l’Oly metterà sempre in campo tutto se stesso per avere la meglio. Spanoulis e Printezis sanno come si fa e sono pronti all’ennesimo capolavoro; l’esperienza e la forza di un gruppo pronti a sfidare tutta l’Europa ancora una volta, per l’ennesima volta come se il tempo si fosse fermato in Grecia. Non svegliatevi da questo sogno, c’è una coppa da alzare per chiudere al meglio un ciclo che in pochi possono vantare; lo spevento è passato, ora arriva l’incubo CSKA ma l’Olympiakos vuole sognare.