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Baskonia, i motivi dell’eliminazione

di Mirko Pellecchia

Il Baskonia alla fine non è riuscito a ripetere l’imprese dello scorso anno, dove arrivò alle Final Four, né tanto meno in quella di battere i campioni d’Europa in carica del CSKA Mosca.

Come già detto, i baschi si sono fatti un autogol enorme nell’ultimo round perdendo contro lo Zalgris, il quale li ha costretti all’accoppiamento con i russi i quali hanno portato a casa la serie con un rotondo 3-0.

Le tre partite, a discapito di quanto possa dire il risultato, sono state tutte combattute e tiratissime con il Baskonia che si è presentato agli ultimi due minuti sia di Gara 1 che di Gara 3 addirittura in vantaggio.

Non sono mancati alcune chiamate al quanto discutibili, come sul finale delle ultime due partite (vedi stoppata di Hanga su Hines), ma andiamo a scoprire dove gli spagnoli hanno perso la serie.

 

Adam Hanga – Baskonia

Chi è mancato più di tutti a Sito Alonso è stato di sicuro Shane Larkin, il leader e trascinatore dei baschi durante la regular season.

La difesa asfissiante di Aaron Jackson lo ha eliminato dalla serie con l’ex NBA capace di un sussulto incredibile nel finale della sfida di apertura, durante il quale ha messo a referto 14 punti.

In Gara 2 invece, con il numero 9 avversario senza problemi di falli, è stato limitato ad appena 8 punti e ad un 1/5 dall’arco, arma principale del gioco del Baskonia.

Nella gara conclusiva, l’unica giocata tra le mura amiche, i punti messi a referto dall’americano sono stati 13 di cui 7 segnati, però, solo negli ultimi 2 minuti di partita.

Larkin, che doveva essere l’arma in più per i suoi in difesa, ha sofferto in modo inaspettato questo accoppiamento come dimostrano anche le 10 palle perse a fronte di sola 1 recuperata.

 

Kyle Hines – CSKA Mosca

Un altro punto che il CSKA ha portato a casa a dispetto di ogni pronostico, è stata la battaglia sotto le plance.

Tutti si aspettavano un predominio da parte degli spagnoli ma coach Itoudis, mischiando le carte fin dalla prima partita schierando subito in campo il quintetto alto, ha fatto saltare tutti i piani degli avversari con Kyle Hines che si è ritrovato ad essere di nuovo decisivo nonostante le ottime prestazioni di Voightman.

L’ex Veroli, a differenza di quello che possano suggerire i freddi numeri delle statistiche, ha avuto un enorme impatto sulla serie, arrivando a sporcare tutti i palloni nel pitturato e sopratutto risultando fondamentale nel successo in Gara 2.

In quella partita, forse più che nelle altre, è mancata la giusta esperienza al Baskonia per portare al casa il successo con Laprovittola che, dopo una rimonta incredibile nel finale da parte dei suoi, va a commettere un fallo ingenuo sul centro avversario negli ultimi secondi regalatogli i tiri liberi della vittoria.

 

Nonostante l’uscita per 3-0 non si può di certo parlare di fallimento per gli uomini di coach Alonso.

Per larghi tratti della regular season hanno espresso la miglior pallacanestro in circolazione, stazionando spesso e volentieri nelle zone altissime della classifica. Un calo fisiologico nel finale di stagione ha compromesso i loro cammino ma tuttavia sono riusciti a dare più di qualche problema ad un CSKA che, alla fin fine, è riuscito a venirne fuori anche grazie ad un Milos Teodosic che si è espresso a dei livelli incredibili.

Proprio il serbo è stato il migliore dei suoi dopo che il Baskonia è riuscito a limitare De Colo per tutte e tre le partite.

 

 

Appena dopo l’eliminazione è stato annunciato il taglio di Bargnani mentre voci sempre più insistenti vogliono Hanga lontano dalla Spagna, magari pronto a tentare il salto oltreoceano.

Non sarebbe la prima volta che gli spagnoli si troverebbero a dover ricostruire un roster da capo e quest’anno hanno dato la dimostrazione che, tutto sommato, sanno come fare.

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