Home Eurolega Preview quarti di Eurolega: Anadolu Efes-Real Madrid

Preview quarti di Eurolega: Anadolu Efes-Real Madrid

di Luigi Ercolani
Larkin Tavares Efes Real Madrid

Se Pablo Laso potesse rivolgersi a tutti gli spettatori, addetti ai lavori o semplici fan, che seguono l’Eurolega, forse gli sgorgherebbero dalla bocca le identiche parole di Rudy T nel 1995: “We had nonbelievers all along the way, and I have one thing to say to those nonbelievers: Don’t ever underestimate the heart of a champion!”.

Parole, si badi bene, pronunciate a giochi ancora aperti, che potevano tornare indietro come un boomerang. Così non fu, e gli Houston Rockets poterono festeggiare il back-to-back prima di riconsegnare lo scettro al redivivo sovrano dei primi anni Novanta.

Anche il Real Madrid ha incontrato diversi nonbelievers sulla sua strada. Forse più fuori che dentro, convinti che basti un sesto posto nella stagione regolare per decretare la fine di una delle squadre che, nella sua guida tecnica e in diversi suoi interpreti, in fondo ha segnato la storia dell’Eurolega moderna.

I campioni, appunto, non si sottovalutano. Nemmeno quando partono a rilento, risalgono e poi tornano a calare. Nemmeno quando di fronte c’è una squadra che ha perso solo tre partite nell’anno, l’ultima delle quali tirando ampiamente i remi in barca, e per il resto sciorinando un rendimento da corazzata.

Ataman dovrà preparare bene i suoi prima di tutto sul piano psicologico, tenendo la pressione alta per evitare che ci siano cali di concentrazione. Contro il Real Madrid, la squadra che più di tutti ha fatto della cultura della vittoria uno stile di vita, dare per scontato il passaggio del turno sarebbe il primo passo verso l’uscita anticipata dalla competizione.

Efes-Real Madrid: le chiavi della serie

Due squadre dalle caratteristiche più diverse non si potrebbero fronteggiare, in un quarto di finale il cui esito è tutt’altro che scontato. L‘Efes ha una rotazione chiara, con due riferimenti nel back court, Shane Larkin e Vasilije Micic, un facilitatore come Simon e un faro sotto le plance come Bryant Dunston. Da questa conformazione ben definita emerge un gioco altrettanto definito, in cui il pick&roll è il pane quotidiano che alimenta un’offensiva che punta direttamente il canestro.

Il Real ha un modello diametralmente opposto. Il suo è un platoon system in cui stanno in campo più di metà partita solo Tavares (26′), e Thompkins (21′). I quintetti variano, e i Blancos non hanno una fisionomia definita: possono attaccare con i giochi a due o con le uscite dai blocchi, con gli alto-basso o con i penetra-e-scarica. Prova ne sia, in questo senso che il miglior marcatore dei madrileni è proprio il centro capoverdiano, che con 11.5 punti peraltro risulta l’unico in doppia cifra.

Dove l’Anadolu Efes può mettere in difficoltà il Real Madrid

Il blocco-e-giro risulterà l’arma principale dell’Efes nella serie. Sarà importante quello centrale che coinvolge la penetrazione di Larkin, che può punire la scelta del Real Madrid di non cambiare sui blocchi, o quello Micic-Dunston, con ribaltamento in ala o sul lato. Anche quello laterale può far molto male alla difesa merengue, in particolar modo il set che coinvolge Micic, un ottimo passatore, e un lungo mobile, che è difficile da difendere in avvicinamento a canestro.

In alternativa, questo tipo pick&roll risulta letale nel momento in può far sì che Dunston si crei lo spazio per attivare la propria verticalità. Non saranno da sottovalutare i blocchi senza palla che permettono a Simon di liberarsi e puntare il ferro in velocità.

Dove il Real Madrid può mettere in difficoltà l’Anadolu Efes

Nella poliedricità dell’attacco madrileno, le collaborazioni a tre in zona centrale del Real possono risucchiare la difesa turca per poi trovare l’uomo smarcato per un tiro o un extra-pass che faccia arrivare la palla sotto canestro dopo aver squilibrato la difesa. Il gioco a due centrale tra Laprovittola e Tavares può essere un problema soprattutto per le opzioni che possono nascere dai passaggi, così come sarà molto complicato per l’Efes contenere il doppio blocco centrale al gomito che porta alla rollata di Tavares.

Potranno poi trovare spazio anche giochi senza blocchi, con passaggi rapidi che fanno muovere la difesa, uscite dai blocchi di Carroll, sia centrali che in ala, o isolamenti in post basso dei lunghi e mezzi lunghi, con passaggio all’uomo libero. Non marginale, infine, sarà l’apporto del contropiede primario con conclusione rapida, specie se in campo ci sono tiratori come Carroll, Llull, Causeur o Abalde.

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